Tre dipinti di un anonimo milanese del 1400 sono stati rubati ieri (sabato 23 agosto) dalla pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. Si tratta di piccole “tavolette lignee” su legno, di 25 cm per 25 cm, raffiguranti volti maschili e femminili, esposti alle pareti della Sala Ducale e di proprietà del Comune di Milano. Secondo le ricostruzioni della polizia le opere sono state trafugate sabato durante l’orario di apertura. Intorno alle 15 un addetto alla sicurezza si è accorto della sparizione, anche se la denuncia è stata fatta dalla responsabile della pinacoteca intorno alle 20. Da quanto si apprende, i filmati della sicurezza sono stati acquisiti dagli agenti, ma non ci sono immagini del furto perché la parete su cui erano appesi i dipinti non era ripresa dalle telecamere. Sul posto anche i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza guidati dal capitano Francesco Provenza.
“Potrebbe trattarsi di un furto studiato”, ha dichiarato la responsabile delle raccolte artistiche del Castello Francesca Tasso. “Inoltre – prosegue la responsabile – questo genere di opere ha un mercato limitato e cioè quello del piccolo antiquariato”. “Il valore museale dei dipinti, cioè il valore attribuito ad un’opera che esce dalla sua sede per una mostra o un restauro, è di 25 mila euro ciascuno. Ma per una bottega antiquaria”, ha specificato la Tasso, “il valore si aggirerebbe attorno a qualche migliaia di euro”. Come per il furto della tela del Guercino, sparita dalla chiesa di San Vincenzo a Modena lo scorso 13 agosto, nonostante stavolta si tratti di quadri di piccole dimensioni, “si tratta di dipinti catalogati e inventariati che non possono essere venduti se non illegalmente, per cui si ipotizza un furto su commissione“, fa sapere in una nota il Comune di Milano.