Abubakar Shekau, leader dell’organizzazione fondamentalista islamica Boko Haram, ha dichiarato di aver creato un “califfato islamico” a Gwoza, città del nord-est della Nigeria. In un video di 52 minuti Shekau afferma che “Allah ci ha dato la vittoria Gwoza” che “fa parte del califfato islamico”. Boko Haram aveva conquistato pochi giorni fa la città, situata nello stato di Borno non lontano dal confine con il Camerun, provocando la fuga di più di 11.000 persone. I vescovi nigeriani avevano denunciato di recente il cambiamento di strategia della setta fondamentalista che non si limita più a compiere attentati, ma dimostra e dichiara di voler controllare spazi sempre più vasti del territorio nigeriano. Il filmato si chiude con una serie di immagini atroci, simili a quelle dei filmati dello Stato islamico (Isis). In particolare, una ventina di uomini in abiti civili, sdraiati a terra su una strada e con le mani legate dietro la schiena, vengono giustiziati con un colpo d’arma da fuoco sparato a bruciapelo alla testa. L’esercito nigeriano ha respinto stasera la proclamazione del califfato e ha definito “intatta” la “sovranità e l’integrità territoriale” della Nigeria. “Questo proclama é senza senso“, ha affermato il portavoce dell’esercito Chris Olukolade.
Boko Haram ha compiuto anche due attacchi a campi di addestramento della polizia nello Stato nordorientale del Borno, roccaforte dei militanti. Trentacinque poliziotti sono considerati dispersi. Lo riferisce il portavoce della polizia nigeriana, Emmanuel Ojukwu, spiegando che il primo attacco risale al 7 agosto ed era stato respinto, mentre il secondo del 20 agosto a un campo a Gwoza ha portato a uno scontro a fuoco durato diverse ore e a seguito del quale si sono appunto perse le tracce di 35 agenti. Il portavoce non precisa chi sia responsabile degli attacchi.
Da tempo il gruppo fondamentalista prosegue nella sua espansione nel nord est del Paese. Il 21 agosto Boko Haram aveva preso la città di Buni Yadi, nello stato di Yobe. Lo riferivano residenti riusciti a fuggire dalla zona. “Non ci sono soldati a Buni Yadi e i residenti hanno detto che i miliziani Boko Haram possono andare e venire a loro piacimento”, raccontava Abdullahi Bego, portavoce del governatore di Yobe, Ibrahim Geidam. I residenti fuggiti dalla città avevano riferito di esecuzioni sommarie e saccheggi.