La prima giornata è in programma il 29 agosto, ma l'inizio potrebbe slittare per via delle diverse posizioni prese da Federcalcio e Comitato olimpico sui criteri di ripescaggio. Comunque vada a finire, le squadre interessate minacciano di ricorrere alle vie legali
Un campionato di Serie B a 21 squadre che diventa a 22, criteri di ripescaggio prima dichiarati nulli e poi riconvalidati. Ricorsi accettati e respinti, sei club che hanno presentato domanda di ammissione e altri sette che potrebbero farlo nelle prossime ore. La minaccia di adire le vie della giustizia ordinaria e addirittura una richiesta di sospensione dell’inizio del torneo. Il caos, insomma, è totale. E a questo punto la prossima Serie B, la cui prima giornata sarebbe in calendario già per venerdì 29 agosto, rischia seriamente di non partire. Almeno non subito. Colpa di una sentenza pilatesca, quella dell’Alta corte del Coni, che ha accolto il ricorso del Novara senza però indicare quale dovesse essere la squadra reintegrata, e dichiarando non validi i criteri attuali di ripescaggio (quelli stabiliti dalla circolare 171/a, applicabile però solo fino a 20 squadre e non oltre).
Ritrovatasi con questa grana da risolvere, la Figc non ha saputo fare altro che riproporre quegli stessi principi bocciati dal Coni. Il regolamento prevede una graduatoria in base alla classifica finale dell’ultimo campionato (per il 50%), alla tradizione sportiva della città e alla media spettatori delle ultime stagioni (rispettivamente 25% e 25%); e che venga escluso chi nell’ultimo triennio è incorso in una sanzione per illecito sportivo. Quest’ultima condizione taglierebbe fuori Reggina, Lecce e in particolare il Novara, che aveva vinto il ricorso davanti al Coni e sembrava favorito, essendo retrocesso l’anno scorso ai play-out contro il Varese. E’ qui che la vicenda si ingarbuglia ulteriormente. I piemontesi hanno presentato un immediato contro-ricorso al Coni: chiedono un reintegro sulla base del merito sportivo (come sembrava indicare la sentenza del Collegio, che però pure su questo punto si era mantenuta ambigua), e nell’attesa la sospensione dell’inizio del campionato.
All’azione del Novara, si intreccia quella della Juve Stabia, l’altra società che da subito ha creduto nella possibilità del ripescaggio (ma il suo ricorso era stato respinto dal Coni) e che potrebbe a questo punto essere favorita: i campani minacciano addirittura il ricorso al Tar e una causa per un maxi-risarcimento danni contro la Figc (nel caso, ovviamente, dovessero uscire sconfitti dalla “guerra per il ripescaggio”). Per presentare domanda d’ammissione c’è tempo fino al 25, e le pretendenti si moltiplicano col passare delle ore: le più accreditate sembrano Pisa e Vicenza, ci credono anche Catanzaro e Benevento. Ma per tutte restano da verificare una serie di requisiti (impiantistica, penalizzazioni subite, aver già beneficiato di ripescaggi in passato) che complicano i calcoli. E se le graduatoria dovesse scorrere ancora, si potrebbe arrivare persino alla Salernitana di Claudio Lotito, che punta a riportare in Serie B i granata (in una maniera o nell’altra).
Adesso, comunque, l’ultima parola spetta al Coni. Perché alla fine tutta la questione si risolve ad uno scontro fra gli organi del Comitato Olimpico e la Figc. E’ stato il Coni ad accogliere il ricorso del Novara, smentendo la Federazione e la Lega di Andrea Abodi e riportando la Serie B a 22. Mentre il Consiglio Federale ha reagito riaffermando quegli stessi criteri dichiarati non validi dall’Alta corte. Ora la palla è di nuovo nelle mani del Collegio di garanzia. Che può chinare la testa, respingere il secondo ricorso del Novara e accettare per buoni i criteri stabiliti dalla Federcalcio: così il ripescaggio avverrebbe secondo graduatoria (con Juve Stabia, Pisa e Vicenza in prima fila). Oppure può respingere al mittente la delibera del Consiglio, chiamandolo a stabilire nuovi parametri. In un caso o nell’altro, ci saranno ulteriori polemiche e strascichi in tribunale, perché ormai la possibilità di giocare in Serie B ha ingolosito tanti. Senza dimenticare che la questione si ripercuote indirettamente sulla Lega Pro, che (chiunque sia la prescelta) sarà chiamata a sua volta a sostituirla (e non ha una graduatoria cui attingere, visto che nessuna delle cinque società scartate nella prima tornata di ripescaggi ha i requisiti). L’inizio dei campionati, oggi come oggi, è un miraggio.