C’era una volta l’edonismo reaganiano degli opulenti anni Ottanta. Il nostro premier, che non si fa sfuggire una rottamazione, lo sta riadattando ai tempi di crisi, e questa estate ha buone chance di passare agli annali come quella dell’edonismo renziano. Di questo nuovo edonismo un emblema eccellente è il gavettone, così perfettamente in bilico tra la caserma e il campo scout, tra il Gran Mogòl delle Giovani Marmotte e il colonnello Buttiglione. Non parliamo tanto dei gavettoni subtropicali che il cielo ci ha regalato quasi ogni giorno, ma quelli gelidi che, in nome della lotta alla Sla, stanno facendo il giro del mondo, stabilendo nuovi record d’immagine. Se tanto ci dà tanto, per il vecchio Telethon si apre la strada della soffitta.
Il successo in rete dell’Ice Bucket Challenge, che quanto a contagio se la dà con l’ebola, si spiega con il corto circuito tra un fine nobile, un mezzo puerile e un sottotesto volgarotto. È lo sdoganamento definitivo del selfie, la sua nuova frontiera. Guarda come sono bravo e come sono buono. Ma soprattutto guarda e riguarda, sui social e sui siti, dalla mattina alla sera. Una campagna mediatica così a costo zero chi se la poteva sognare anche solo cinque anni fa? Ci sarebbe qualche obiezione; per esempio, che questa pagliacciata della secchiata in testa, variante idrica della torta in faccia, mal si sposa a chi detiene un’immagine e una responsabilità pubblica. Quindi, nessuno stupore che un Barack Obama abbia declinato l’autocazzeggio, pur aderendo alla donazione. Papa Francesco (nominato anche lui, nientemeno che da Shakira e Belèn Rodriguez) è andato oltre, dichiarando che “Il cristiano fa atti generosi ma nascosti”. Difficile dargli torto, sebbene quasi tutti si regolino al contrario; nell’era di Internet la strada dell’inferno non è mai stata tanto lastricata non solo di buone intenzioni, ma anche di vanità sospetta.
Dalla secchiata, che alla fine è un selfie per procura, la tiepida estate dell’edonismo renziano ci porta alle copertine dei rotocalchi. E qui, dove un tempo tenevano banco calciatori, veline e tronisti, oggi la prima scelta sono i politici. Sui rotocalchi le quote rosa sono già un dato di fatto, una riforma compiuta, e non c’è da sorprendersi: dopo avere conquistato i salotti televisivi, adesso le onorevoli scalano il gossip, e attraversano le più diverse variazioni iconografiche. Più del topless del ministro Giannini, più delle pose preraffaellite di Marianna Madia e più delle scene di conversazione di Federica Mogherini e famiglia, un altro specchio dei tempi è la foto che immortala il bacio appassionato tra il deputato Pd Alessandra Moretti e Massimo Giletti. La politica che slingua la Tv (e non il contrario).
Per Maria Elena Boschi è stata addirittura caccia selvaggia: il bikini mostrato da Alfonso Signorini su Chi come fosse lo scalpo di Toro Seduto; il servizio in cui il ministro delle Riforme indaga sulla coppa del suo reggiseno meglio dell’ispettore Clouseau; la copertina dell’ultimo Panorama (già perfettamente analizzata sul Fatto da Gianandrea Piccioli), che la ritrae con un sorriso enigmatico, degno dell’Ignoto marinaio di Antonello da Messina; ma di ignoto in questo caso c’è poco, e l’enigma è meno metafisico: “Come si rimorchia ai tempi della Boschi?”.
Da Chi a Panorama: non ci vuole Sigmund Freud per scoprire che l’universo mediatico di B. è sedotto dalle muse dell’edonismo renziano. Dunque rottamate anche le cene eleganti di Palazzo Grazioli e le feste di Villa Certosa? Addio alle olgettine, ai lelemora, con la Minetti sprofondata dalla nipote di Mubarak al figlio di D’Alessio? Pare di sì, ma è interessante notare come il Calippato berlusconiano, pur in evidente declino, stia organizzando una controffensiva mediatica tutta basata sul basso profilo e perfino su una certa sobrietà; Silvio stesso che rispolvera il look total black, come ai vecchi tempi del Cavaliere nero; Francesca Pascale versione dama bianca, con il panama sulle ventitré. Potrebbe essere una mossa da non sottovalutare, se è vero che l’unica altra tendenza di questa estate all’insegna dell’edonismo narciso sta in certi eccessi ultracafonal. Gli italiani che fanno la spesa nudi a Barcellona, i turisti che fanno sesso in Italia; da questo punto di vista l’unità europea sembra cosa fatta.
Ma ci sarà qualcosa in comune tra le secchiate fatte a fin di bene e le bravate concepite a fine di spazzatura? Naturalmente no, a parte il fatto che tuttavia anche quelle bravate impazzano sui media; e che forse sono in aumento esponenziale proprio perché chi le fa ha buone possibilità di diventare una stellina mediatica. Oggi tutte le strade portano all’esibizione di sé, e chi di narcisismo ferisce di narcisismo può anche perire. L’estate tiepida sta per finire, e presto comincerà un autunno più caldo: tra i tanti tagli annunciati dal governo, non sarebbe male prevedere qualche taglio anche alla propria immagine.
Il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2014
Nanni Delbecchi
Giornalista
Società - 25 Agosto 2014
Ice Bucket Challenge – Secchiate, selfie e cafonal: l’edonismo ai tempi di Renzi
C’era una volta l’edonismo reaganiano degli opulenti anni Ottanta. Il nostro premier, che non si fa sfuggire una rottamazione, lo sta riadattando ai tempi di crisi, e questa estate ha buone chance di passare agli annali come quella dell’edonismo renziano. Di questo nuovo edonismo un emblema eccellente è il gavettone, così perfettamente in bilico tra la caserma e il campo scout, tra il Gran Mogòl delle Giovani Marmotte e il colonnello Buttiglione. Non parliamo tanto dei gavettoni subtropicali che il cielo ci ha regalato quasi ogni giorno, ma quelli gelidi che, in nome della lotta alla Sla, stanno facendo il giro del mondo, stabilendo nuovi record d’immagine. Se tanto ci dà tanto, per il vecchio Telethon si apre la strada della soffitta.
Il successo in rete dell’Ice Bucket Challenge, che quanto a contagio se la dà con l’ebola, si spiega con il corto circuito tra un fine nobile, un mezzo puerile e un sottotesto volgarotto. È lo sdoganamento definitivo del selfie, la sua nuova frontiera. Guarda come sono bravo e come sono buono. Ma soprattutto guarda e riguarda, sui social e sui siti, dalla mattina alla sera. Una campagna mediatica così a costo zero chi se la poteva sognare anche solo cinque anni fa? Ci sarebbe qualche obiezione; per esempio, che questa pagliacciata della secchiata in testa, variante idrica della torta in faccia, mal si sposa a chi detiene un’immagine e una responsabilità pubblica. Quindi, nessuno stupore che un Barack Obama abbia declinato l’autocazzeggio, pur aderendo alla donazione. Papa Francesco (nominato anche lui, nientemeno che da Shakira e Belèn Rodriguez) è andato oltre, dichiarando che “Il cristiano fa atti generosi ma nascosti”. Difficile dargli torto, sebbene quasi tutti si regolino al contrario; nell’era di Internet la strada dell’inferno non è mai stata tanto lastricata non solo di buone intenzioni, ma anche di vanità sospetta.
Dalla secchiata, che alla fine è un selfie per procura, la tiepida estate dell’edonismo renziano ci porta alle copertine dei rotocalchi. E qui, dove un tempo tenevano banco calciatori, veline e tronisti, oggi la prima scelta sono i politici. Sui rotocalchi le quote rosa sono già un dato di fatto, una riforma compiuta, e non c’è da sorprendersi: dopo avere conquistato i salotti televisivi, adesso le onorevoli scalano il gossip, e attraversano le più diverse variazioni iconografiche. Più del topless del ministro Giannini, più delle pose preraffaellite di Marianna Madia e più delle scene di conversazione di Federica Mogherini e famiglia, un altro specchio dei tempi è la foto che immortala il bacio appassionato tra il deputato Pd Alessandra Moretti e Massimo Giletti. La politica che slingua la Tv (e non il contrario).
Per Maria Elena Boschi è stata addirittura caccia selvaggia: il bikini mostrato da Alfonso Signorini su Chi come fosse lo scalpo di Toro Seduto; il servizio in cui il ministro delle Riforme indaga sulla coppa del suo reggiseno meglio dell’ispettore Clouseau; la copertina dell’ultimo Panorama (già perfettamente analizzata sul Fatto da Gianandrea Piccioli), che la ritrae con un sorriso enigmatico, degno dell’Ignoto marinaio di Antonello da Messina; ma di ignoto in questo caso c’è poco, e l’enigma è meno metafisico: “Come si rimorchia ai tempi della Boschi?”.
Da Chi a Panorama: non ci vuole Sigmund Freud per scoprire che l’universo mediatico di B. è sedotto dalle muse dell’edonismo renziano. Dunque rottamate anche le cene eleganti di Palazzo Grazioli e le feste di Villa Certosa? Addio alle olgettine, ai lelemora, con la Minetti sprofondata dalla nipote di Mubarak al figlio di D’Alessio? Pare di sì, ma è interessante notare come il Calippato berlusconiano, pur in evidente declino, stia organizzando una controffensiva mediatica tutta basata sul basso profilo e perfino su una certa sobrietà; Silvio stesso che rispolvera il look total black, come ai vecchi tempi del Cavaliere nero; Francesca Pascale versione dama bianca, con il panama sulle ventitré. Potrebbe essere una mossa da non sottovalutare, se è vero che l’unica altra tendenza di questa estate all’insegna dell’edonismo narciso sta in certi eccessi ultracafonal. Gli italiani che fanno la spesa nudi a Barcellona, i turisti che fanno sesso in Italia; da questo punto di vista l’unità europea sembra cosa fatta.
Ma ci sarà qualcosa in comune tra le secchiate fatte a fin di bene e le bravate concepite a fine di spazzatura? Naturalmente no, a parte il fatto che tuttavia anche quelle bravate impazzano sui media; e che forse sono in aumento esponenziale proprio perché chi le fa ha buone possibilità di diventare una stellina mediatica. Oggi tutte le strade portano all’esibizione di sé, e chi di narcisismo ferisce di narcisismo può anche perire. L’estate tiepida sta per finire, e presto comincerà un autunno più caldo: tra i tanti tagli annunciati dal governo, non sarebbe male prevedere qualche taglio anche alla propria immagine.
Il Fatto Quotidiano, 24 agosto 2014
RIVOLUZIONE YOUTUBER
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Mondo
Italiana di 21 anni ferita con 30 coltellate dall’ex in un fast food a Oslo: è in coma farmacologico. Il padre: “Rischia la vita”
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Parte il Giubileo, ma i lavori completati sono al 31%. Tra progetti cancellati e rinviati molti cantieri non saranno ultimati prima della fine dell’anno prossimo
Politica
Anche in Lapponia Meloni pensa all’Albania: “Domani vertice, la Cassazione ci dà ragione”. Paesi sicuri, cosa hanno scritto i giudici
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Visto che domani Giorgia Meloni ha convocato un vertice di governo sull’Albania, le consiglio di fare a se stessa e a tutti gli italiani un bel regalo di Natale: dichiari fallita l’esperienza dei centri di detenzione per migranti in terra straniera, chieda scusa per aver buttato all’aria quasi un miliardo di euro, rimpatri il personale italiano in servizio nel centro e metta fine a questa vergogna nazionale”. Lo scrive su X il segretario di +Europa, Riccardo Magi.
“La Cassazione è stata chiara nel dire che sta ai giudici il dovere/potere di verificare se un Paese è sicuro: se dunque Meloni sta pensando di rilanciare i centri in Albania, o magari a un cambio di destinazione d’uso, si aspetti un 2025 di lotta in tutte le sedi democratiche, dal parlamento alle piazze fino alle azioni giudiziarie, contro questo obbrobrio giuridico e umanitario, insostenibile legalmente e finanziariamente. La smetta di insistere con politiche antitaliane!”, conclude Magi.
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Dopo Magdeburgo e in vista del grande appuntamento del Giubileo, abbiamo alzato in maniera importante la soglia del livello di attenzione soprattutto nelle grandi città, ma anche nel resto del Paese: c'è una situazione di allerta, ma non di allarme né di allarmismo". Lo ha detto Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, intervenendo ai microfoni di TgCom24.
"Confidiamo sulla capacità della nostra intelligence e dei servizi di prevenzione, sulla professionalità delle nostre Forze dell’Ordine. È stato immediatamente riunito il Comitato di analisi strategica antiterrorismo e diramata una circolare alle Prefetture, alle Questure, proprio per articolare in maniera puntuale il controllo del territorio, soprattutto nei luoghi particolarmente critici e delicati, dove c’è maggiore aggregazione come le stazioni, le metropolitane, gli aeroporti", ha aggiunto.
"La nostra intelligence non ha mai sottovalutato alcun segnale, solo quest’anno sono stati 80 i soggetti pericolosi legati al fondamentalismo islamico allontanati dal Paese. Poniamo grande attenzione ai cosiddetti “lupi solitari”, al rischio di atti emulativi, consapevoli però che il sistema di intelligence e di coordinamento tra le nostre Forze di Polizia funziona. C'è grande competenza e una consolidata capacità di saper intercettare i fenomeni di allarme, anche fondamentalista, che deve continuare ad essere sviluppata”, ha concluso Molteni.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - Siparietto nell'Aula del Senato al termine del tradizionale concerto di Natale diretto quest'anno da Riccardo Muti. Mentre il maestro sta rivolgendo un saluto ai presenti, tra i quali il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, suona un telefono e non può fare a meno di rimproverare bonariamente la persona che non ha avuto l'accortezza di disattivare l'apparecchio. “Stutatelo ‘sto telefono", spegnetelo questo telefono, dice utilizzando un'espressione del dialetto napoletano.
Poi, ricorrendo all'ironia, Muti, tra gli applausi divertiti, sottolinea che si tratta di un comportamento recidivo. "Ad un certo punto, mentre stavo dirigendo l'ho sentito e ho guardato bene nella partitura, credendo che ci fosse qualche cosa che mi era sfuggito".
Brasilia, 22 dic. (Adnkronos/Afp) - Il bilancio delle vittime del terribile incidente d'autobus avvenuto ieri nello stato brasiliano di Mina Gerais (sud-est) è salito a 41 morti. Lo ha riferito la polizia in una conferenza stampa, precisando che "41 corpi sono stati trasportati all'istituto forense".
L'autobus viaggiava sull'autostrada che collega San Paolo (sud-est) a Vitória da Conquista, nello stato di Bahia (nord-est). La polizia federale ha precisato che, secondo "le prime informazioni e le tracce rinvenute sul posto", un grosso blocco di granito "probabilmente" è caduto da un camion che viaggiava in senso contrario e ha colpito l'autobus, che ha subito preso fuoco.
L'autista del camion è fuggito, ha dichiarato la polizia, aggiungendo che la sua patente di guida era stata sospesa per due anni. Si tratta della peggiore tragedia avvenuta su una strada federale in Brasile dal 2007.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - “Il ministro Nordio, puntando il dito contro i giudici e sentenziando che chi sbaglia debba pagare, non ha specificato se questa valga anche per l’attuale categoria di sua appartenenza. Perché in tal caso un ministro che non ne azzecca una, all’indomani delle dimissioni del capo del Dap, Giovanni Russo, presumibilmente causate da dissidi con un sottosegretario, con una situazione disastrosa dei penitenziari italiani, di fronte ad un numero impressionante di suicidi tra i detenuti e finanche tra gli agenti della penitenziaria: ebbene, un ministro dovrebbe pagare per tutto questo?”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
“All’indomani della sentenza di Palermo -aggiunge- la destra torna all’attacco contro una magistratura di cui non sopporta l’indipendenza”.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Le sostanze stupefacenti sono il pericolo numero uno per il nostro Paese". Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi. "Abbiamo una crescita esponenziale dell'uso delle sostanze -denuncia- iniziando dalla cannabis che ancora oggi viene considerata innocua da settori della sinistra. Apprezzo l'impegno del sottosegretario Mantovano e del viceministro Bellucci in materia e insieme a questo serve una sensibilizzazione generale. I danni causati dalle droghe sono notevoli -conclude Antoniozzi- e c'è bisogno di una prevenzione che coinvolga le scuole e gli Enti locali e che punti ad intercettare il linguaggio del giovani".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - “Lo Stato garantisce, neanche sempre, la riparazione per ingiusta detenzione a chi è stato arrestato ingiustamente. Ma a chi è stato assolto dopo aver subito una misura cautelare reale o personale come un sequestro o un interdizione dalla professione, o un divieto di dimora, subendo un danno grave, lo Stato non risarcisce nulla. Nulla anche a chi ha subito un processo ‘temerario’, che non doveva celebrarsi perché mancavano fin dall’inizio elementi per supportarlo". Lo afferma Enrico Costa, deputato di Forza Italia.
"Non subisce conseguenze di carriera -ricorda- il magistrato che sbaglia e non ottiene alcun risarcimento chi ha subito una misura cautelare ingiusta o un processo che non si sarebbe dovuto tenere. Un cittadino chiamato a rispondere in un procedimento penale, se ne esce da innocente è la stessa persona che era prima di entrare nell’ingranaggio giudiziario? Oggi assolutamente no. Ha ragione il ministro Nordio, occorre intervenire. A breve depositeremo una proposta di legge in questo senso”.