Stefano Bellotti racconta la sua storia con la band folk-rock emiliana. Dall'inizio, in una fredda serata del febbraio 1992, fino al 2005. Nel libro, tra aneddoti inediti e ricordi, anche i motivi che l'hanno spinto a lasciare. Duecento pagine scritte assieme all'amico Carlo Albè, scrittore e giornalista free lance. I primi cinque capitoli su ilfattoquotidiano.it
Tutto inizia un sabato sera di febbraio del 1992. Fa freddo, il cielo è gonfio di stelle e la luna piena illumina dall’alto un minuscolo locale di Carpi, il Kalinka. Sul palco, una band di ragazzi, delle canzoni irlandesi e un cantante: un ragazzone con il chiodo. Ecco l’inizio della storia dei Modena City Ramblers, vista con gli occhi di uno dei suoi protagonisti, Stefano “Cisco” Bellotti, l’ex frontman del gruppo folk-rock emiliano che adesso racconta i 14 anni passati con la band nel libro “Oh belli ciao!“, la sua biografia ufficiale e romanzata (i primi cinque capitoli del libro in anteprima su ilfattoquotidiano.it).
Un viaggio che inizia in quella sera del febbraio 1992 e va avanti con album, tour, viaggi, incontri, condivisioni, bevute, trionfi, cadute e furiose litigate. “Lungo una strada che porta da Norimberga a Borgo Valsugana, luogo del mio ultimo concerto!”, racconta Cisco, che ha lasciato i Modena City Ramblers nel 2005, dopo aver pubblicato nove album di inediti e venduto circa un milione di copie, collezionando più di 1200 concerti tra Italia, Europa e America Latina. Ora “Cisco” è un apprezzato cantautore solista con alle spalle tre lavori inediti e due raccolte live. “Oh belli ciao!” è la sua storia dentro la band: duecento pagine di racconti e aneddoti, molti dei quali mai svelati, centinaia di righe scritte in compagnia dell’amico scrittore e giornalista free lance Carlo Albè, che nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo “L’importante è non restare” e nel 2013 il fortunato “Stabile Precariato” che promuove con un tour di ben cinquanta reading in un anno.