L'evento nazionale è in programma fino al 7 settembre a Bologna. Apre Debora Serracchiani, chiude Matteo Renzi, assente Angelino Alfano. 480mila euro a disposizione. Il tesoriere Bonifazi: "Obiettivo è il pareggio"
Parte mercoledì 27 agosto la prima festa de l’Unità nazionale dell’età renziana. Dice addio al nome festa democratica e cerca di stare a galla con un portafoglio ridotto. Apre le danze Debora Serracchiani, chiude Matteo Renzi. Sfilano i ministri del governo delle piccole intese, anche se non ci sarà il ministro dell’interno Ncd Angelino Alfano. Il Partito democratico riapre la stagione politica a Bologna, città dove il partito locale, grazie a una imponente rete di volontari, organizza ogni anno le sue feste e dove gli sponsor, a partire dalle cooperative, sono sempre molto generosi.
La nota dolente resta quella dei conti. Rispetto alla scorsa edizione, svoltasi a Genova, la manifestazione avrà un budget decurtato del 30%. Il taglio arriva proprio dalla nuova segreteria di Matteo Renzi. “Quest’anno avremo a disposizione 480 mila euro e non verranno spesi più soldi di quelli che abbiamo già raccolto attraverso gli sponsor”, spiega Francesco Bonifazi, tesoriere del Partito democratico. “L’idea è gestire con trasparenza le risorse a disposizione. Volevamo dare un esempio: non è pensabile avere un partito che produce perdite”. Il riferimento del “cassiere” del Pd è al buco di quasi 11 milioni di euro con cui il Nazareno ha chiuso il bilancio 2013. L’intenzione espressa da Bonifazi durante la presentazione della Festa de l’Unità al Parco nord di Bologna (gli eventi prenderanno il via il 27 per concludersi il 7 agosto) è quella di chiudere il bilancio Pd 2014 senza perdite. Per recuperare fondi, alla festa ci sarà anche uno stand allestito per raccogliere il due per mille, mentre dai tendoni prenderà il via anche il tesseramento online.
Diverse le novità quest’anno a partire dal nome, che ritorna a essere non più Festa democratica, ma Festa de l’Unità. “Quando Lino Paganelli (responsabile nazionale della festa, ndr) mi ha proposto di portare l’evento a Bologna, ho fatto presente che noi qui non abbiamo mai accettato di cambiare il nome alla festa. E ho chiesto se questo fosse un problema”, spiega Raffaele Donini, segretario provinciale del Pd. “Dopo due giorni è stato Renzi stesso a risponderci indirettamente, annunciando che i festival del partito avrebbero ripreso la denominazione originaria”.
Durante la presentazione si è parlato anche del destino del quotidiano fondato da Antonio Gramsci 90 anni fa, che proprio nel luglio scorso ha chiuso i battenti. Un’ora prima dell’inaugurazione della manifestazione, il comitato di redazione de “l’Unità” terrà una conferenza stampa sotto i tendoni del Parco nord: “Il Pd è in prima linea perché questo non sia l’ultimo anno di vita del giornale, bensì l’anno del rilancio”, spiega Bonifazi, che incontrerà i giornalisti assieme a Debora Serracchiani. “Tanti soggetti economici ed editoriali stanno mostrando interesse e attenzione”.
La Festa nazionale inizierà con un concerto gratuito, nella piazza centrale della festa, delle due cantanti Noa e Mira Awad, una israeliana, l’altra palestinese. Matteo Renzi chiuderà il 7 settembre. Per il governo non sarà presente il ministro degli interni, Angelino Alfano, né la titolare dello Sviluppo economico Federica Guidi, entrambi, spiegano gli organizzatori, per impegni. Ci sarà invece spazio, tra gli altri, per gli ex segretari Veltroni, Bersani e Epifani, per Massimo D’Alema in tandem con Pier Ferdinando Casini, e per Nichi Vendola. Gli ‘alleati’ di Ncd saranno rappresentanti da Maurizio Lupi, Beatrice Lorenzin, Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, mentre per Forza Italia ci sarà Giovanni Toti. Spazio anche per Laura Boldrini e Pietro Grasso. Assenti i ‘grillini’ dopo il tentativo, andato male, di invitare Federico Pizzarotti: “Non avevano molta voglia di dialogo, lo rispettiamo”, taglia corto Paganelli. Il partito locale (la festa provinciale si prolungherà come ogni anno sino al 22 settembre) attende un milione di visitatori. L’incasso previsto sarà di circa quattro milioni con un utile di 350.000 euro che però resteranno al Pd di Bologna. I volontari che parteciperanno alla festa saranno circa 10 mila: tremila in media ogni giorno, cinquemila nei weekend.