Siamo pronti a votare assieme alla maggioranza misure urgenti per l’economia: dall’abolizione dell’Irap e di Equitalia al reddito di cittadinanza, fino alla detassazione per famiglie e Pmi. Ma questa volta niente tavoli: dobbiamo lavorare nelle commissioni e in aula”. Laura Castelli, deputata dei Cinque Stelle, membro della commissione Bilancio, lancia un segnale a Renzi. Ma precisa: “Non è un cambio di linea: il nostro obiettivo è aiutare il Paese con le nostre proposte. È il nostro metodo”.
Sull’economia è possibile un’intesa?
Precisiamo. Il nostro obiettivo è cambiare le priorità politiche sbagliate di questo governo, che va avanti a colpi di fiducia e vara provvedimenti senza le coperture finanziarie.
Per priorità sbagliate che intende?
Il problema è l’impostazione. Vanno avanti con operazioni come quella degli 80 euro, per un immediato ritorno elettorale. Sostengono la necessità delle grandi opere, quando tutti i dati dimostrano che le piccole opere hanno un effetto moltiplicatore decisamente maggiore. Trovano 7 miliardi e mezzo di copertura per il decreto su Bankitalia, ma dicono di non avere soldi per la sanità o per le scuole.
Però sui singoli provvedimenti…
Eravamo e siamo pronti a votare le nostre proposte, anche se riprese da altri. Non diremo mai no a qualcosa che è scritto nei nostri programmi.
Facciamo un po’ di esempi.
Renzi ha farfugliato in questi giorni di togliere gli 80 euro per abolire l’Irap. Bene, noi una misura di questo tipo la voteremmo. Pare di capire che ci sia anche l’intenzione di abolire Equitalia, anche se in aula la maggioranza ha ucciso il nostro ddl sul tema.
Andiamo avanti.
Se Renzi si convincesse che il reddito di cittadinanza va fatto, avrebbe il nostro appoggio.
Il premier non pare dell’idea.
Una presidente di Regione del Pd (Debora Serracchiani, ndr) sta provando a portare avanti il reddito di cittadinanza, altri governatori lo descrivono come necessario. E la gente sa che negli altri Paesi misure di questo tipo funzionano.
Se ne potrà discutere in un tavolo, come per la legge elettorale?
No, si deve concertare tutto nelle sedi opportune, nelle commissioni e in aula. Il presidente del Consiglio deve rapportarsi al Parlamento, e non fare tavoli come li ha fatti con noi del Movimento, cioè male.
Ossia?
Aspettavamo risposte che non sono mai arrivate.
Ma il dialogo sulle misure economiche si può comunque aprire?
Bisogna votarle. Poi, certo, ci sono i grandi problemi di questo governo, che pare commissariato dalla Ragioneria dello Stato.
Cioè?
Il caso più eclatante si è verificato sui quota 96 (gli insegnanti che non hanno potuto andare in pensione per un errore nella legge Fornero, ndr). Renzi e Franceschini avevano promesso che la questione sarebbe stata risolta con il decreto sulla Pubblica amministrazione. Ma poi il governo ha cambiato idea, perché la Ragioneria aveva dato parere contrario a una copertura di 400 milioni. Peccato che due giorni dopo l’esecutivo abbia usato la stessa copertura per il decreto missioni.
È una pressione indebita?
In commissione, mentre si discuteva della questione, ho visto rappresentanti della Ragioneria che rimproveravano i deputati del Pd: ‘Non vi rendete conto della stupidaggine che state facendo’. Non si sono mai viste cose del genere. Ed è inquietante.
Il M5S insiste sui temi sociali, ma i sondaggisti vi danno in forte calo. Vi risulta?
Ho la percezione che la gente sia stanca rispetto alla politica, e questo ci penalizza, perché favorisce chi vota per interesse. D’altronde sappiamo che un cambiamento radicale si può ottenere solo con anni di lavoro.
I post di Di Battista sul terrorismo hanno provocato molte polemiche. Che ne pensa?
Penso che la gente non la fai mangiare parlando di terrorismo internazionale. Ho trovato il post inopportuno nei toni e nei tempi.
Il M5S ha presentato un’interrogazione alla Rai in cui invoca la cacciata del direttore del Tg1 e sanzioni per due giornalisti accusati di “disinformazione” proprio su Di Battista.
Io in due anni non ho mai avuto problemi con giornali e televisioni.
Come ripartirete a settembre? Casaleggio riprenderà gli incontri con voi a Roma?
Sì. Ma il mio auspicio è soprattutto che eletti e attivisti non fraintendano mai il senso dell’impegno di Beppe e Gianroberto. E che non si montino la testa, ricordandosi che siamo solo dei cittadini.
Qualcuno la testa se l’è montata?
Assolutamente sì.