Il premier twitta sulla riforma che sarà in cdm il 29 agosto. Mentre sul penale è scontro, pare fatto l'accordo sulla giustizia civile: "In mille giorni dimezzeremo arretrato". Molte cause potranno essere risolte davanti a un collegio di avvocati. Compresi divorzio e separazione, in assenza di figli minori
“Oggi la giustizia si ferma dal 1 agosto al 15 settembre. Noi proponiamo il dimezzamento della chiusura estiva dei tribunali: solo 20 giorni”. Lo scrive su twitter il premier Matteo Renzi a due giorni dal Consiglio dei ministri del 29 agosto che dovrebbe approvare la riforma della giustizia. Mentre sulla parte penale l’accordo è ancora in alto mare sui punti più delicati, dovrebbe avere vita più facile la parte sul civile, tesa soprattutto a ridurre i tempi biblici dei processi. “Il nostro obiettivo è dimezzare entro #millegiorni l’arretrato del civile e garantire il processo civile in primo grado in un anno, anziché tre come oggi”, twitta ancora il premier.
Su questo fronte la riforma ruota intorno al procedimento arbitrale, si legge in una delle bozze del decreto che sarà all’esame del Cdm di venerdì. In sostanza, si potrà risolvere tutto davanti agli avvocati. “Nelle cause dinanzi al tribunale, o in grado d’appello pendenti, che non hanno ad oggetto diritti indisponibili e che non vertono in materia di lavoro, previdenza e assistenza sociale, nelle quali la causa non è stata assunta in decisione, le parti con istanza congiunta, possono chiedere di promuovere un procedimento arbitrale”.
Il giudice dovrà disporre la trasmissione del fascicolo al presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati del circondario per la nomina del collegio arbitrale. Gli arbitri saranno individuati, “concordemente dalle parti o dal presidente del consiglio dell’ordine, tra gli avvocati iscritti da almeno tre anni all’albo che non hanno avuto condanne disciplinari definitive e che, prima della trasmissione del fascicolo, hanno reso una dichiarazione di disponibilità”. Le parti si impegnano a cooperare “in buona fede e con lealtà, per risolvere in via amichevole la controversia”, si legge nella bozza.
Con questa stessa riforma dovrebbe diventare più facile ottenere la separazione o il divorzio. Grazie alla convenzione di negoziazione assistita da un avvocato, la procedura potrà essere ”conclusa tra coniugi, al fine di raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio”. Il nuovo strumento, però, non potrà essere utilizzato nei casi di figli minori e maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti. L’avvocato della parte è obbligato a trasmettere, entro il termine di 10 giorni, all’ufficiale dello stato civile del comuni in cui il matrimonio è stato trascritto, copia autenticata dell’accordo.