Ancora violenze e barbarie. Questa volta contro i soldati dell’esercito di Assad. La notte scorsa i jihadisti dello Stato islamico hanno giustiziato “decine di soldati siriani” fuggiti dalla base aerea di Tabqa, nel nord della Siria. Lo ha riferito Rami Abdel Rahmanel direttore dell’Osservatorio siriano dei diritti umani mentre fonti jihadiste su twitter parlano invece di 200 morti. Nelle ultime ore, lo Stato islamico ha pubblicato alcune immagini di soldati dell’esercito lealista siriano fatti prigionieri, spogliati dei loro abiti e fatti mettere in fila in una zona desertica non meglio precisata. Le didascalia affermava che si tratta di “membri e ufficiali dell’esercito alawita”, in riferimento alle forze fedeli al presidente Bashar Al Assad, membro della comunità alawita, branca dello sciismo. Altre foto, pubblicate stamani, mostrano soldati prigionieri con indosso solo le mutande, inginocchiati in fila mentre miliziani jihadisti puntano loro le canne dei fucili automatici e pistole.
Gli Stati Uniti, intanto, stanno lavorando per accertare se un secondo cittadino americano sia stato ucciso in Siria mentre combatteva fra le file dell’Isis. La notizia è stata riportata dalla tv Nbc, che cita fonti dell’Esercito libero esercito siriano (Esl). La portavoce del dipartimento di Stato Usa, Jen Psaki, ha affermato che Washington non è in possesso di informazioni indipendenti sul caso. “Stiamo verificando la notizia”, ha dichiarato. Martedì sera si era saputo della morte del primo cittadino Usa in Siria tra le file dell’Isil, Douglas McAuthur McCain, 33 anni, originario di San Diego in California. Anche in quel caso a diffondere per prima la notizia era stata l’emittente Nbc.
I jet militari del regime siriano hanno bombardato nella notte alcune postazioni conquistate dai ribelli a ridosso delle Alture del Golan controllate da Israele. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya, spiegando che nella zona i jihadisti del Fronte al-Nusra e altri gruppi islamici continuano a conquistare terreno. Il raid degli aerei siriani arriva dopo che gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani hanno annunciato ieri che il Fronte al-Nusra, supportato da altri gruppi islamici, ha preso il controllo di un valico lungo la frontiera tra Siria e Israele che divide le Alture del Golan. Il valico di Quneitra si trovava sotto il controllo delle forze del regime ed era monitorato da una missione delle Nazioni Unite (Undof). Nei violenti scontri che hanno preceduto la conquista del valico, due israeliani – un civile e un militare – sono stati feriti da pallottole arrivate da oltre confine. Secondo al-Arabiya, Undof non ha confermato la presa del valico, limitandosi ad ammettere che nella zona sono in corso violenti scontri.