Nel governo colombiano c’è . O meglio, due ministre sono fidanzate. Si tratta di Cecilia Alvarez Correa, ministra per il Commercio, l’Industria e il Turismo, che ha confermato ufficialmente quello che finora era un gossip molto diffuso nell’establishment: in un’intervista con la radio Rnc ha ammesso il suo legame con la collega per l’Educazione, Gina Parody. Il coming out di Alvarez Correa è arrivato dopo che Alfredo Molano, noto giornalista e sociologo colombiano, ha detto che ciò che più gli piace del governo Santos “è l’unione fra Gina e Cecilia, il fatto che due donne lesbiche abbiano un rapporto stabile a allo stesso tempo facciano parte dell’esecutivo”.
“Non ho mai capito perché questo tipo di domande non le fanno agli uomini”, ha esordito Alvarez Correa, chiedendosi “quanti uomini che hanno fatto parte del governo avranno avuto anche loro un orientamento sessuale simile al mio” e soprattutto ringraziando Santos per averla scelta per il suo governo “esclusivamente per motivi professionali, e senza mai intromettersi in questioni private”. Alvarez Correa ha poi negato che la sua nomina, o quella della sua compagna, debbano essere lette come “un messaggio di apertura globale” da parte del presidente, che le ha scelte unicamente perché ritiene che siano le più capaci per occupare l’incarico affidato loro. “Io sono pronta a discutere su qualsiasi cosa ma dal punto di vista professionale, non personale: se la mia vita personale interferisse con una questione che è di interesse pubblico non mi tirerei indietro, ma non credo che sia questo il caso”, ha precisato la ministra.
Alvarez Correa era ministro dei Trasporti nella precedente amministrazione Santos, ma dopo la sua rielezione il presidente l’ha spostata nel suo nuovo dicastero, dove è responsabile tra l’altro di una importante task force governativa, creata per riformare norme e regolamenti e rilanciare la produzione industriale del paese, così come l’import-export. La rivelazione sulla coppia di ministre è giunta all’indomani di una sentenza della Corte Costituzionale di Bogotà che ha autorizzato Ana Leiderman, una lesbica di Medellin, a far adottare il proprio figlio biologico dalla sua compagna Veronica Botero. Una vicenda simile al caso sul quale si è pronunciato il Tribunale di Roma, dove il giudice ha riconosciuto l’adozione di una bimba – che vive in una coppia lesbo ed è figlia biologica di una sola delle due conviventi – anche all’altra “mamma”.