Arrivano 50 milioni per la nuova pista dell'aeroporto di Peretola, gestito dalla Adf di Marco Carrai: il premier Matteo Renzi vuole che sia pronta in tempo per il vertice, di cui conta di essere protagonista. Altri 100 milioni vanno al potenziamento del sistema tramviario. Ma il governatore della Regione Enrico Rossi chiede chiarezza sull'Autostrada Tirrenica, eterna incompiuta
In Toscana il decreto legge “Sblocca Italia” parla soprattutto fiorentino. E’ lo stesso sindaco di Firenze Dario Nardella, renziano della prima ora, a parlare con soddisfazione di “decreto Sblocca Firenze”. E il motivo è evidente: il premier Matteo Renzi vuole che la città si presenti al meglio quando, nel 2017, ospiterà il G8 che salvo sorprese lo vedrà nelle vesti di padrone di casa. Ma tra i sindaci della regione c’è chi storce il naso parlando di rischio “fiorentinizzazione” del territorio e chi punta il dito contro il mancato inserimento nel testo dell’Autostrada Tirrenica, eterna incompiuta. In compenso tra le tre opere nazionali strategiche inserite nel decreto-legge sono stati ricompresi due progetti molto importanti per lo sviluppo del capoluogo regionale: la nuova pista dell’aeroporto di Peretola, per cui Adf, società che gestisce lo scalo, prevede 258 milioni di euro d’investimenti fino al 2029, e il potenziamento del sistema tramviario, un progetto da 350 milioni di euro complessivi. Le risorse stanziate? Si parla di 50 milioni di euro per l’aeroporto e di 100 per l’estensione del sistema tramviario fino a Campi Bisenzio e Bagno a Ripoli e la realizzazione di un tunnel sotto il centro storico. I cantieri, specifica però il decreto legge, dovranno però essere aperti entro il 31 agosto 2015. Per quanto riguarda l’aeroporto, in mano alla Adf di Marco Carrai, si spera di far partire i lavori entro l’estate 2015 per completarli in tempo per il G8. L’inserimento della nuova pista di Peretola tra le opere considerate strategiche non è però importante soltanto dal punto di vista economico. Gli interventi sugli aeroporti (anche Malpensa, Fiumicino, Venezia, Genova e Salerno) verranno infatti “sbloccati” anche grazie a “norme di semplificazione”. La sensazione è che Firenze possa così finalmente ottenere la pista da 2.400 metri tanto avversata dalla “rivale” Pisa.
Il terzo e ultimo progetto “toscano” a trovar spazio tra le righe del decreto legge riguarda invece il “quadruplicamento della linea ferroviaria Lucca – Pistoia”, linea rimasta ancora a binario unico (stanziati 215 milioni per un progetto complessivo di 456). Ci sarà invece ancora da attendere per arrivare al completamento dei 206 chilometri autostradali tra Livorno e Civitavecchia (progetto da circa 2 miliardi di euro): la Tirrenica, opera ormai di cui si parla dagli anni Sessanta, è infatti rimasta esclusa dal decreto legge. Il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, e il sottosegretario Luca Lotti hanno però precisato che l’opera resta strategica e che si cercherà di inserire il finanziamento da 270 milioni di euro auspicato da Sat, la società a cui lo Stato ha affidato in concessione la costruzione e la gestione dell’autostrada, nella Legge di stabilità. Finanziamento aggiuntivo che si sarebbe reso necessario, come ha precisato il ministero, per far fronte al “forte ridimensionamento della domanda di traffico”.
Qualche sindaco toscano non nasconde i mal di pancia: il primo cittadino di Massa Alessandro Volpi in un’intervista a Il Tirreno ha ad esempio parlato di “fiorentizzazione” del territorio. Quello di Pisa Marco Filippeschi e il governatore della Regione Enrico Rossi chiedono invece chiarezza sul futuro dell’Autostrada Tirrenica: “Non ho problemi su chi dovrà farla, chi la dovrà pagare e chi la dovrà gestire: basta che si faccia”, taglia corto il presidente della Regione.