Da giorni agenti municipali e provinciali effettuano controlli per accertare che nel camino di Ugozzolo non vengano bruciati materiali di provenienti dal di fuori del territorio parmense. Il tutto dopo le segnalazioni della stampa locale
L’inceneritore di Parma è un sorvegliato speciale. Da giorni agenti della polizia municipale e provinciale effettuano controlli per accertare che nel camino di Ugozzolo non vengano bruciati rifiuti da fuori provincia. Le verifiche si sono rese necessarie dopo che a Comune e Provincia sono giunte, anche attraverso la stampa locale, segnalazioni di camion con spazzatura da smaltire in arrivo dai territori oltre i confini del territorio parmense, attraverso l’autostrada. Dopo il caso dello scorso maggio, sollevato dall’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, l’anomalia si sarebbe ripetuta anche alcuni giorni fa, con l’arrivo a Ugozzolo di rifiuti “esterni”, in contraddizione al piano provinciale che prevede che nel Polo ambientale di Parma siano smaltiti soltanto i residui della provincia.
Un episodio che ha portato a un nuovo braccio di ferro tra la multiutility Iren che gestisce l’impianto, Provincia e Comune di Parma, che con il sindaco Federico Pizzarotti da due anni cerca di ostacolare l’attività dell’impianto, acceso ormai da uno. Se l’irregolarità di alcuni mesi fa aveva portato a una diffida da parte dell’ente provinciale e del Comune, con il conseguente ricorso di Iren per annullarla, ora i due enti locali si sono messi a guardia delle strade che portano a Ugozzolo per verificare la provenienza dei camion di rifiuti. “Per ora gli accertamenti della municipale non hanno avuto riscontri dell’arrivo di spazzatura da altre province – spiega l’assessore comunale all’Ambiente Gabriele Folli – insieme alla Provincia stiamo monitorando la situazione e attendiamo una risposta da Iren per chiarire quello che può essere successo. L’azienda con noi aveva preso impegni precisi”.
Sui rifiuti extra territoriali, anche la Provincia si è fatta carico sin da subito delle verifiche del caso, attivandosi con i controlli e chiedendo ad Arpa di vigilare sul “rispetto di quanto autorizzato”, sollecitando i controlli sul Polo ambientale e sugli automezzi in entrata. E i controlli, negli effetti, sono cominciati e continueranno anche nei prossimi mesi, promette l’assessore Folli, anche se per ora non sono state riscontrate ulteriori anomalie. Tuttavia, dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi, il sindaco Pizzarotti ha alzato la testa, prendendo posizione con una lettera inviata ai vertici di Iren per ribadire l’impegno preso, sin dalla realizzazione dell’impianto, di smaltire nel forno solo rifiuti provinciali. “E’ stato garantito dall’azienda – ha spiegato Pizzarotti – e questo ci aspettiamo che avvenga ancora oggi”. Nella lettera, inviata al presidente Francesco Profumo, al vice Presidente Andrea Viero e all’ad Nicola De Sanctis, il primo cittadino Cinque stelle ha ricordato la diffida ricevuta da Iren per avere bruciato rifiuti extra provinciali lo scorso maggio, invitando la società al rispetto degli accordi.
“A settembre ci sarà il pronunciamento del Tar sulla questione – ha scritto Pizzarotti – ma credo che prima degli aspetti legali ci sia il dovere morale anche da parte degli attuali vertici Iren di confermare che gli impegni presi vadano rispettati e che i rifiuti trattati nell’impianto abbiano origine solamente dalla provincia di Parma”. Questo, almeno fino a quando il nuovo piano regionale dei rifiuti, che per ora è al palo dopo le dimissioni di Vasco Errani, non deciderà altrimenti sul futuro del tanto contestato forno di Ugozzolo. Una decisione che probabilmente sarà una responsabilità della prossima giunta regionale. Nella missiva, Pizzarotti ha anche ricordato gli importanti risultati raggiunti in città con la raccolta differenziata, un “nuovo modello di raccolta che Comune e Iren insieme hanno implementato”, chiedendo che si vada avanti sulla strada pattuita. “Nel ruolo di sindaco che mi vede, contemporaneamente, rappresentante della comunità che amministro e socio Iren – ha concluso – chiedo che gli impegni presi dall’allora massima carica dell’azienda siano rispettati”.