Un’indagine della Procura di Potenza e una commissione d’inchiesta della Regione Basilicata. Due iniziative parallele per fare chiarezza su quanto avvenuto nel 2013 nel reparto di Cardiochirurgia all’Ospedale San Carlo del capoluogo lucano, dove una donna di 71 anni morì durante un intervento chirurgico. La vicenda, descritta dal nostro giornale e dal nostro sito (che ha ripreso quanto pubblicato sul sito Basilicata24) riguarda l’operato di alcuni medici, uno dei quali è anche protagonista di una registrazione vocale in cui lo stesso “ammetterebbe” l’errore professionale. Le indagini della magistratura (che sono ancora in corso) sono cominciate all’inizio del 2014 in seguito a una denuncia anonima, e non dalla segnalazione dei familiari della donna: dal resoconto emergerebbe un errore dei chirurghi e il tentativo poi di ”coprire” un intervento andato male, anche con la presenza del primario del reparto. Il pm di Potenza, Anna Gloria Piccinini nel corso delle indagini ha disposto l’autopsia e ha indagato su tutti gli aspetti della vicenda, ascoltando anche i medici del reparto. Alla fine di agosto però Basilicata24.it ha pubblicato a corollario della storia una registrazione (che non era in possesso degli investigatori), che collega alla vicenda e che è avvenuta tra due persone: un protagonista sarebbe uno dei chirurghi che ha operato la donna, e che parla del suo stato d’animo e di “veleni” nei rapporti interni al reparto.

Parallelamente ai magistrati si muove anche la Regione Basilicata, che ha istituito una commissione di inchiesta ad hoc. In tal senso, l’assessore regionale alla Salute, Flavia Franconi, ha chiesto alla direzione generale dell’azienda ospedaliera di “avviare, con la massima urgenza e dovuta scrupolosità, una specifica indagine e di conoscere quali eventuali e tempestivi provvedimenti saranno assunti a tutela della salute dei pazienti e dell’attività di cura dell’Azienda”. Quanto alla commissione d’inchiesta, il provvedimento è già pronto e “sarà approvato nella prima seduta di Giunta utile”, ha detto Franconi, con l’obiettivo “di conoscere l’esatto accadimento dei fatti a tutela della salute dei cittadini e delle cittadine e dell’immagine della sanità lucana e per verificare eventuali responsabilità a qualsiasi livello”. Da parte della Regione viene ribadita “la massima fiducia ed incondizionata disponibilità nei confronti degli organi inquirenti che sono già al lavoro sul caso in questione”.

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