In questa ottica si posizionano i commenti di colleghi al mio ultimo post in cui spiego come i controlli dei Noc servono forse “a pagarsi” lo stipendio facendo risparmiare da un punto di vista burocratico la Regione, ma non servono assolutamente al controllo clinico. Uno su tutti mi piace citare: “Sono responsabile di una struttura privata accreditata e sono assolutamente d’accordo con il dott. De Felice. Da anni assisto anche personalmente alla pantomima dei controlli come quelli descritti dall’articolo, basati quasi esclusivamente sulle formalità e sul raggiungimento di determinati risultati economici, arrivando anche a risultati assurdi (Lei saprà bene che determinate procedure vengono classificate in modo diverso in alcune regioni e questo determina drg e rimborsi differenti). Il risultato è che questa laboriosissima attività non prende mai in considerazione l’appropriatezza clinica. Per quanto ci si sforzi ad adottare i protocolli più diffusi a livello nazionale ed internazionale è una materia quasi esclusivamente in mano al singolo medico, con tutte le conseguenze che questo comporta….“. In 12 anni di lotta contro il sistema non mi era mai successa una condivisione simile, seppur anonima.
Proprio oggi anche un mio collega ortopedico mi lancia un gancio che afferro. Mi spiega come un intervento per frattura di polso (diagnosi 81342; procedura 7932) ha un Drg 224 di euro 2089,08 comprendente 90 minuti circa di sala operatoria ed il costo di placca e viti (1000 euro circa), mentre l’intervento di rimozione della placca (diagnosi 9052; procedura 7863) ha un Drg 538 di euro 2342,00 per 30 minuti di sala senza costi di materiali!
Questo dimostra quanto questi Drg siano assolutamente inutili, pericolosi clinicamente, non adeguati. Una scelta di questo tipo, oltre che essere una prova evidente di quanto sia impreparato chi stabilisce questi importi sui quali si basa tutto il “mercato” della sanità pubblica e privata convenzionata, è inevitabilmente destinata a indirizzare il tipo di trattamento (chirurgico/non chirurgico) e il tipo di tecnica.
“Se tu fossi, mi scrive il collega, in una struttura privata convenzionata con la Regione più virtuosa d’Italia opereresti molte fratture di polso? E useresti placca e viti, com’è il gold standard mondiale, o ricorreresti a tecniche sub ottimali e meno costose?”… Senza considerare che negli stessi 90′ necessari per operare una frattura di polso, organizzandosi, si possono operare 4 pazienti con sindrome del tunnel carpale. Il corrispettivo riconosciuto per ciascun intervento è di circa 900 euro da cui 3.600 Euro. Costo del materiale praticamente nullo (4 fili di sutura). Nessun ricovero. Rischi medico legali bassissimi.
E’ per questo che occorre rivedere tutto il sistema salute italiano. Lo chiedo ai governanti, lo chiedo ad ogni singolo cittadino. Lo chiedo soprattutto ai colleghi che hanno voglia di uscire allo scoperto e denunciare o, se non hanno il coraggio, di denunciare a me. Lo farò io. Occorre che qualcuno lo faccia. Il problema non è la conflittualità fra pubblico e privato, quella può essere stimolante (soprattutto per i medici fannulloni!). Il problema sono i controlli assenti basati esclusivamente sulla burocrazia e costruiti sul rispetto di Drg che non valorizzano l’atto medico perché scritti e codificati da persone non addette ai lavori o, peggio, incapaci.
Se esistessero controlli seri secondo voi a questa signora operata di carcinoma mammario avrebbero eseguito 22 (dico ventidue) trattamenti di radioterapia al seno sano o qualcuno si sarebbe accorto prima?
Comincio a pensare che ci sia una via nuova, che dopo quasi tre anni di post in questo mio spazio qualcosa si muova veramente nella direzione giusta. La direzione della partecipazione e condivisione. Occorre uscire allo scoperto, a cominciare dai medici. Occorre istituire controlli seri sui pazienti abbinati alla conservazione e gestione dei dati sanitari in mano ai pazienti con History Health. Dati che non verranno manipolati così facilmente come medici di poco scrupolo possono fare oggi con le cartelle cliniche.