La 71enne era deceduta il 23 maggio 2013 durante un'operazione al cuore. Le indagini, iniziate nel 2014, si basano su una registrazione audio in cui un chirurgo presente durante l'operazione confessa il tentativo d'insabbiamento
Sono 5 medici e un infermiere le 6 persone sospese, con un provvedimento della direzione generale dell’ospedale San Carlo di Potenza, in seguito alle indagini sulla morte di una donna di 71 anni, il 23 maggio 2013, che si stava sottoponendo a un’operazione chirurgica al cuore. Le indagini della Procura del capoluogo lucano, partite all’inizio de 2014 sulla base di un esposto anonimo e portate avanti dal pm Anna Gloria Piccinini, si basano soprattutto su una registrazione audio inviata al quotidiano Basilicata24. La conversazione ha come protagonista un chirurgo presente quel giorni in sala operatoria che rivela come si sia cercato di nascondere gravi errori commessi durante l’operazione.
Gli investigatori stanno ancora lavorando sul file del dialogo tra i due medici per accertare le identità dei due interlocutori e verificare anche le manipolazioni su di esso. Risulta, infatti, che la registrazione sia stata tagliata in alcune parti e resta da stabilire se questo sia avvenuto prima o dopo che questa è stata recapitata alla redazione del quotidiano online. Nel file si sente il chirurgo sospeso che parla di come abbia lasciato “ammazzare la donna deliberatamente”. Durante la conversazione, il medico si lascia andare a confidenze che rivelano anche “veleni” tra sanitari all’interno della struttura ospedaliera, sui quali sono partite indagini parallele, e intrighi politici che avrebbero favorito l’insabbiamento della vicenda e che coinvolgerebbero, secondo Basilicata24, anche il primario del reparto che sarebbe “tenuto in scacco” dal medico.
Intanto il direttore dell’azienda ospedaliera regionale San Carlo, Giampiero Maruggi, ha invitato i medici e gli infermieri dell’ospedale a “continuare a dare il massimo per il bene dei cittadini, nonostante l’azienda sia sottoposta a una forte sovraesposizione mediatica”. La Regione Basilicata ha aperto una commissione d’inchiesta, il San Carlo ha avviato indagini interne, mentre il ministero della Salute ha inviato un gruppo d’ispettori per visitare la struttura.