Cronaca

Lega Nord, chiude scuola Bosina: “Clamore mediatico ha impedito le iscrizioni”

Il Cda conferma la chiusura e imputa la fine delle attività alle notizie "in parte false" sulla crisi dell'istituto a corto di fondi. Finisce il sogno di Lady Bossi

I dubbi sollevati sulla chiusura della scuola Bosina (Varese) sono ora una certezza: i cancelli dell’istituto voluto da Lady Bossi non apriranno più. E’ quanto emerge da un comunicato diffuso dal consiglio di amministrazione della scuola che imputa la responsabilità: “all’eccessiva e ulteriore diminuzione degli alunni iscritti per il nuovo anno scolastico dovute per lo più a voci inizialmente infondate di possibile chiusura della scuola”. Non solo un calo di iscritti, si aggiungono alla lista: “l’entità del debito ad oggi esistente, la mancanza di sovvenzioni e il danno d’immagine, il clamore mediatico e le relative conseguenze prodotte dalle comunicazioni sugli organi di stampa di alcuni insegnanti, in parte veritiere, in parte false e pretestuose, il CdA non può che prendere atto di questa situazione e sospendere l’attività scolastica per l’anno 2014/2015″.  

La scuola “padana” era stata aperta nel 2010 contro il parere del consiglio nazionale della Pubblica Istruzione che aveva individuato delle lacune didattiche nella programmazione del liceo linguistico, chiuso a solo due anni dall’inaugurazione
Della scuola Bosina, dunque, rimaneva solo la scuola primaria, fino alla decisione di oggi di chiudere ad esclusione “delle classi 4° e 5° elementare e della classe 3° media – scrive il Cda- che potranno continuare la loro attività scolastica solo grazie all’opera volontaria di alcune insegnanti”. Proprio i docenti, nei giorni scorsi e per evitare di risultare assenti ingiustificati, avevano denunciato ai carabinieri la mancata nomina di un dirigente per l’anno scolastico in apertura. Non solo il preside, anche il presidente del consiglio d’amministrazione in carica Bruno Specchiarelli ha rassegnato in questi giorni le dimissioni.
Lady Bossi Emanuela Marrone, invece, ci credeva fino alla divulgazione del comunicato. Dalla moglie del senatùr arrivavano notizie fiduciose: secondo quanto riportato dal quotidiano La Provincia la Marrone stava lavorando per costituire una nuova società al fine di salvare la scuola, perché piuttosto che accettarne la chiusura avrebbe preferito andare a raccogliere mirtilli.