Il ministro dell'interno presenta la nuova formazione in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e non solo. Parole di elogio per Renzi, ma anche avvertimenti per il futuro. E chiede il dialogo con Forza Italia: "Sì all'alleanza nelle dieci regioni in cui si vota"
Il Nuovo centrodestra cerca alleanze. Con la testa alle prossime elezioni, ma anche all’esecutivo del governo Renzi che rischia di assorbirli. “Oggi è una giornata importante perché nasce e si consolida un’area senza la quale questo governo non avrebbe mai preso il via e non potrebbe andare avanti”. Futuro e presente nelle parole di Angelino Alfano, che insieme a Lorenzo Cesa e Mario Mauro presiede il primo intergruppo Ncd-Udc-Ppi-Sc dall’eloquente titolo ‘Verso la Costituente popolare’.
Per Matteo Renzi parole di elogio (“ha fatto cose molto importanti e sbaglia chi lo critica”) ma anche di sfida. “Da oggi non c’è un governo monocolore Pd, ma un governo che si regge anche su un pilastro popolare, programmaticamente alternativo alla sinistra”, dice Alfano. E se si irrobustisce la voce dei moderati (come lascia supporre l’adesione di più di 80 parlamentari al documento che indica la strada del gruppo misto e dell’ancora più ambizioso partito unico) nei prossimi 3 anni le idee dei socialdemocratici e quelle dei popolari dovranno avere pari cittadinanza a Palazzo Chigi, “proprio come avviene in Europa, dove Pse e Ppe convivono”. Poi, alla fine del percorso “ognuno per la sua strada“, perché “nessuno ha in mente di stare con la sinistra italiana”.
Non si sa come finirà questo ennesimo tentativo dei centristi di riunire le forze moderate nel nome del Ppe, senza mettersi a discutere su chi è più importante e chi meno ma con l’idea che l’unione farà la forza. Alfano accoglie il suggerimento del segretario Udc Lorenzo Cesa di arrivare “subito, già in settembre, ad un coordinamento politico di Ncd-Udc-Ppi-Sc” e punta a porre una barriera “al declino del centrodestra italiano che tutta l’Europa vede”.
“La destra brutta, bruttissima, xenofoba e razzista” di Grillo e Lega da una parte, dall’altra chi crede nel Ppe, nelle riforme, nella necessità di sostenere questo governo dove però i moderati restano alternativi alla sinistra. “I mille giorni da qui alla fine della legislatura dovremo utilizzarli per le riforme indispensabili e per ristrutturare uno scontro politico tra due aree, quella della socialdemocrazia e quella popolare, che in tutto il mondo sono antagoniste”, spiega Gaetano Quagliariello, coordinatore di Ncd. “Abbiamo il dovere di organizzare un’area che è già presente in Parlamento – insiste Cesa – le 80 firme sul documento per la Costituente popolare sono già un gran risultato. Faremo sentire la nostra voce in Parlamento in modo più efficace e concreto possibile”. E Mario Mauro, dei Popolari per l’Italia: “Le nostre proposte ci permetteranno di avere nei confronti del Pd una posizione maschia. Noi non ci precludiamo nulla, siamo aperti a tutto ciò che è prospettiva politica: gruppi comuni, partito insieme, nulla che escluda. Anche Forza Italia”.
Forza Italia è convitata di pietra, in questa riunione con 4 ministri (Alfano, Lupi, Lorenzin, Galletti) e decine di parlamentari dei 4 partiti costituenti, (nutrita la truppa Ncd, da Schifani a Cicchitto e Saltamartini). Alfano è netto nel dire che dialogherà con gli azzurri: “Creiamo subito un direttorio che ci aiuti nelle decisioni parlamentari, tre gruppi di lavoro su economia, politica estera ed Europa. E un tavolo operativo per costruire le alleanze con il centrodestra, nelle dieci regioni in cui si vota”.