Tra le sette condizioni dettate dal presidente russo, anche il controllo internazionale del cessate del fuoco e la fine delle azioni militari dei ribelli. Obama: "Se Mosca è pronta a trovare una soluzione politica, siamo pronti anche noi". Grande apprezzamento del presidente della Repubblica Napolitano. Dichiarato morto Andreï Stenine, giornalista russo di Ria Novosti scomparso dal 5 agosto
Si apre uno spiraglio nel conflitto in Ucraina: è stato trovato un accordo tra Mosca e Kiev per la risoluzione della crisi, e il presidente Vladimir Putin ha dettato le sette condizioni russe della tregua. Tra le clausole necessarie per Putin, il ritiro delle truppe ucraine dal sud-est del Paese, la fine delle azioni militari dei ribelli, l’esclusione dell’uso dell’aviazione contro i civili, il controllo internazionale del cessate del fuoco e lo scambio di prigionieri. Altre condizioni del Cremlino, l’apertura di corridoi umanitari e la consegna di aiuti umanitari alla popolazione del Donbass, oltre all’invio di squadre per la ricostruzione delle infrastrutture. Secondo le agenzie russe, Putin si aspetta che un accordo finale sarà raggiunto il 5 settembre a Minsk, in Bielorussia, dove si riunirà nuovamente il Gruppo di contatto composto dai rappresentanti di Kiev, ribelli, Russia e Osce.
Poco dopo aver diramato il comunicato dell’accordo, però, piccolo dietrofront di Kiev, che ha sostituito l’espressione “cessate il fuoco permanente” con “regime di cessate il fuoco“. Sul fronte opposto, il Cremlino ha sottolineato che l’accordo con Poroshenko è per favorire una tregua tra i reparti militari ucraini e i miliziani a sud-est del Paese, e non significa che la Russia sia parte del conflitto.
Commissione Ue vara nuove sanzioni contro la Russia
Intanto, la Commissione europa ha esaminato e varato oggi un documento con le proposte per le nuove sanzioni contro la Russia. Lo ha reso noto la stessa Commissione precisando che il testo è ora all’esame degli ambasciatori dei 28 Paesi Ue (Coreper) a cui spetterà la decisione finale.
Obama: “I confini non possono essere ridisegnati con la pistola”
“Non accetteremo un’occupazione russa in Ucraina”, ha detto il presidente Usa, Barack Obama, intervenendo alla conferenza stampa congiunta a Tallinn con il presidente estone Toomas Hendrik Ilves. “I confini non possono essere ridisegnati dalla canna di una pistola” ha detto Obama, aggiungendo che “la Nato deve restare aperta all’ingresso di nuovi Stati membri”. Il presidente Usa ha anche annunciato nuove manovre militari nei Paesi baltici: “Sono venuto qui per esprimere il nostro impegno per l’Estonia, un impegno costante”, ha aggiunto annunciando le nuove esercitazioni aeree. Nel mese di aprile, Washington ha schierato 600 soldati per le esercitazioni in Polonia e nei Paesi baltici.
La Francia sospende la consegna delle navi da guerra alla Russia
Per la Francia “non sono state raggiunte le condizioni” per autorizzare la consegna la prima delle due navi da guerra Mistral alla Russia. Lo ha reso noto l’Eliseo, al termine di una riunione del Consiglio di Difesa. La consegna, prevista per ottobre, era stata fortemente criticata dagli Stati Uniti. Nel motivare la decisione, la presidenza francese parla di preoccupazioni di sicurezza legate alle azioni di Mosca in Ucraina, dicendo che danneggiano “le fondamenta della sicurezza in Europa“, e definisce i combattimenti in Ucraina “gravi”. L’annuncio giunge alla vigilia del summit cruciale della Nato in Galles, che avrà al centro proprio il tema della crisi in Ucraina.
Merkel: “I patti Nato-Russia non cambiano”
Angela Merkel ha intanto ridimensionato i timori suscitati dalla escalation della tensione fra la Nato e Mosca: “Non cambierà nulla di quello che attualmente prevedono gli accordi – ha detto a Berlino – Ma questo non significa che non si debbano prendere sul serio gli auspici dei paesi baltici sulla possibilità di una maggiore capacità di reazione dell’Alleanza nella regione. Su questo si deciderà nel vertice di domani”, ha spiegato la Merkel riferendosi al summit della Nato che inizia domani nel Galles. Intanto nel fine settimana i leader dell’Ue si sono accordati per preparare una nuova serie di sanzioni contro Mosca, dopo che la Nato aveva accusato la Russia di aver inviato carri armati e soldati nel sudest dell’Ucraina. Altre misure contro la Russia saranno probabilmente adottate durante il summit della Nato. Quasi 2.600 persone hanno perso la vita nei combattimenti in Ucraina.
Napolitano: “Grande apprezzamento per il raggiungimento della tregua”
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime “grande apprezzamento” per il cessate il fuoco che spera possa “consolidarsi lasciando spazio al dialogo politico”. L’auspicio di Napolitano è che “questo dialogo apra la strada al rilancio di quella cooperazione tra Ue e Federazione Russa, in grave crisi dopo essersi sviluppata nel corso degli anni per far fronte a sfide e minacce comuni”. Sottolinea il sostegno dell’Italia alla Nato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti: “In Ucraina la Nato ha incrementato la sorveglianza dello spazio aereo dei Paesi membri dell’Europa, in particolare Polonia e Romania. Per assicurare tali operazioni, è necessario provvedere alle attività di rifornimento in volo degli aerei, attività che noi supportiamo con un nostro velivolo rifornitore”, ha confermato il ministro, aggiungendo che l’Italia partecipa anche “con una fregata alle attività di sorveglianza in mare”.
Iatseniuk: “Serve un muro lungo il confine russo”
Il premier dell’Ucraina Arseni Iatseniuk ha annunciato oggi al consiglio dei ministri un non meglio precisato “Progetto Muro” per “costruire una vera frontiera con la Russia”, Paese quest’ultimo che a suo avviso dovrebbe essere indicato come “aggressore” nella nuova dottrina di difesa ucraina. Lo scorso giugno l’oligarca Igor Kolomoiski, governatore di Dnipropetrovsk, aveva proposto al governo la costruzione di un muro lungo 1920 km al confine tra l’Ucraina e la Russia, con un costo stimato di 100 mln di euro.
Morto il giornalista Russo scomparso in Ucraina
L’agenzia di stampa russa Ria Novosti ha annunciato la morte in Ucraina del suo fotografo Andreï Stenine, scomparso dal 5 agosto. Lo ha dichiarato il direttore dell’agenzia, Dimitri Kiselev. “Il nostro collega Andrei Stenine – ha detto – è morto. Credevamo fosse prigioniero…Ora sappiamo che è morto un mese fa”. “La sua automobile è stata colpita da spari ed è bruciata – ha precisato Kiselev – su una strada vicino a Donetsk”, uno dei bastioni dei separatisti prorussi ed epicentro dei combattimenti contro le forze lealiste nell’est dell’Ucraina. La scomparsa di Stenine aveva suscitato una forte mobilitazione della comunità della stampa russa, e il suo ritratto, accompagnato dallo slogan “Liberate Andrei”, è stato esposto da quasi tutti i mezzi d’informazione.