Non accenna a placarsi il Fotogate , che ha coinvolto centinaia di attrici di Hollywood, tra le quali Jennifer Lawrence, Kate Upton, Kirsten Dunst e Ariana Grande, anche perché, a fronte dell’iperattività sui forum del Cracker più famoso (almeno sotto il profilo del gossip) della storia del web, che promette fra l’altro nuove rivelazioni, emergono dettagli relativi alla presenza di almeno una minorenne tra i soggetti i cui account personali sarebbero stati violati.
La circostanza ovviamente cambierebbe le carte in tavola, perché a quale punto le indagini federali si baserebbero sulla diversa disciplina del “child pornography” rispetto a quanto sin qui ipotizzato, ovvero la violazione della riservatezza, l’accesso abusivo a sistema informatico, il cd phishing, e da ultimo, anche la violazione del copyright.
Premesso che l’ignoto autore (o ignoti autori) verrà senz’altro individuato e che rischia molti anni di carcere, anche perché (incoscientemente o volutamente?) come si diceva in precedenza, lo stesso continua ad a interagire sui forum, va detto che le modalità successive all’attacco lascerebbero pensare che possa trattarsi o di un soggetto molto giovane (ancorché perfettamente organizzato dal punto di vista informatico, l’attacco pare sia durato ben sette mesi) oppure che il Cracker sia operante lontano dal territorio americano.
Peraltro in rete non si è mai anonimi del tutto, soprattutto se si è violato l’account di soggetti che messi insieme totalizzano come compensi più di quanto costi una misura correttiva del Governo Italiano. Negli Stati Uniti ove vige un principio da noi non operante, ovvero il cumulo materiale degli anni di pena in caso di commissione di reati, prendono molto sul serio fatti come questi. Le Corti cioè, fanno il conto aritmetico di quante violazioni sono avvenute e poi applicano la somma matematica delle pene. Ecco perché si raggiungono in determinati casi pene che arrivano addirittura a centinaia di anni di carcere. Si muovono quindi l’Fbi, gli avvocati delle vittime, e chissà chi altro, e le piattaforme ed i forum, soprattutto quelli presenti in Usa cominciano a preoccuparsi.
Forchan per esempio, la community di sette milioni di utenti che per prima ha visto la pubblicazione delle foto, cerca di correre ai ripari istituendo il sistema di segnalazione dei contenuti noto come Dmca, che consente di rimuovere i contenuti che violano il copyright. La possibilità di rimuovere i contenuti sulle piattaforme di condivisione è da sempre il sogno segreto di tutti i titolari del diritto d’autore che vedono di buon occhio la chiusura di tutti i forum, le community o le piattaforme che possano in qualche modo violare attraverso il linking o l’uploading il loro copyright.
Come ad ad esempio i torrent, altro strumento di diffusione delle informazioni gratuito, sui quali si possono trovare ancora le foto di cui sopra.
Alla luce di quanto accaduto in Usa si capisce ora il perché ce la sia presa tanto, anche in Italia, con i torrent, attraverso il maldestro sistema di censura sul web messo in piedi da Agcom, che in America ovviamente non esiste.
In Usa, ove nessuno potrebbe ipotizzare di avere un “poliziotto del web” in grado di censurare i contenuti molto più semplicemente il Forum si è limitato ad istituire un sistema di segnalazione già in uso da un quindicennio.
Basterà ad impedire nuove scottanti rivelazioni?