La leader del Front National ha la fiducia dei francesi, mentre il gradimento per il presidente della Repubblica precipita. In un'intervista a "Le Monde" si dice pronta a guidare il governo
Hollande precipita ancora di più nei sondaggi, e la sua vera avversaria Marine Le Pen si prepara al rimpasto. La leader del Front National in un’intervista a “Le Monde” si dice pronta a fare il ministro per il presidente francese. A sostenerla sono ancora i numeri. Se si svolgessero adesso, le presidenziali francesi in programma per il 2017 vedrebbero la Le Pen emergere in testa al primo turno. Con un ampio vantaggio, chiunque fosse il suo avversario a destra. E – per la prima volta – la presidente del Front National batterebbe Francois Hollande in un eventuale ballottaggio. Questo quanto emerge da un sondaggio Ifop realizzato per conto di ‘Le Figaro’ il 3 e 4 settembre. Al primo turno, se il candidato dell’Ump fosse Nicolas Sarkozy, otterrebbe il 25% contro il 28 di Le Pen. Se si candidasse Alain Juppé, la forbice sarebbe più ampia con il 24% contro il 30 della leader Front National. Con Francois Fillon candidato dell’Ump i punti percentuali di scarto sarebbero di più (17% contro 32%). A sinistra, Francois Hollande otterrebbe tra il 16 ed il 17% delle preferenze. Se al ballottaggio l’attuale presidente dovesse trovarsi confrontato a Marine Le Pen, ne uscirebbe sconfitto (46 a 54%) ma Le Pen verrebbe invece battuta in caso di ballottaggio dal candidato dell’Ump se questo fosse Alain Juppé (64 contro 36%). Vincerebbero un duello con Marine Le Pen al secondo turno anche Francois Sarkozy (60 a 40) e Francois Fillon (57 contro 43%).
“Marine Le Pen pronta a diventare primo ministro di Francois Hollande“. E’ questo il titolo di un’intervista che ha concesso a Le Monde mentre secondo gli ultimi sondaggi soltanto il 13% dei francesi dice di aver fiducia nel presidente Hollande e il 30% nel governo del primo ministro Manuel Valls. Secondo Marine Le Pen, il recente rimpasto in seno al governo Valls è stato “l’ultima cartuccia di Hollande prima della dissoluzione”. A metà mandato, afferma la politica francese, l’unica opzione di Hollande sarebbe lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale. “Sono rispettosa delle istituzioni – dichiara – Non contesto la legittimità del presidente. Ma non ha più la fiducia del popolo e deve trarne le conseguenze”.
In questo caso la leader del Front National appare fiduciosa di poter vincere eventuali prossime elezioni e prevede di prendere la guida del governo in coabitazione con il presidente della repubblica. “Hollande inaugurerà le fioriere e farà delle commemorazioni – dichiara a Le Monde- D’altronde, adora farlo. E poi non ci sarà altro perchè, costituzionalmente, è il governo che determina e conduce la politica della nazione. Il presidente della Repubblica dovrà sottomersi o dimettersi. E penso che sceglierà la seconda soluzione perchè non sopporterà che la politica condotta sia radicalmente diversa dalla sua”. Se dovesse diventare primo ministro, Marine le Pen promette prima di tutto di frenare l’immigrazione, tema già portato avanti con successo alle elezioni europee del 25 maggio dove il Front National è risultato primo partito con il 24,85%. “Bisogna modificare il codice della nazionalità, fermare l’immigrazione facendo in modo che venire in Francia non sia più attraente come fa David Cameron in Gran Bretagna”, dichiara. Durante l’intervista, scrive Le Monde, Le Pen si mostra “deliberatamente grave e posata”. La linea di condotta che si è prefissa, nota il quotidiano, è “dare ogni garanzia di rispettabilità, apparire non come quella che fa tremare il sistema, ma installare nello spirito dei francesi l’idea che è nella capacità di governare”. La presidente del partito di estrema destra del Front National si pone dunque come “l’uomo, anzi la donna, della provvidenza”.
L’eventuale coabitazione dovrebbe tuttavia dipendere da uno scioglimento dell’Assemblea nazionale che spetta soltanto al presidente della Repubblica, una eventualità poco probabile dato il rischio di un insuccesso elettorale del partito socialista di Hollande.