Sulla base meccanica della sportiva giapponese nascerà una due posti a trazione posteriore con design e motori italiani. L'accordo di inizio 2013 parlava di un'Alfa Romeo, ma poi Marchionne ha stabilito che le auto col biscione sul cofano sarebbero nate tutte in Italia. Così, dal 2015, a Hiroshima si produrrà una vettura a marchio Fiat
Compatta, leggera, decappottabile e a trazione rigorosamente posteriore: dal 1989, la Mazda MX-5 è così, e l’ultima generazione svelata mercoledì sera non delude le aspettative. La MX-5, o Miata, è un’icona per la Mazda: è il suo modello simbolo, e non a caso detiene il Guinness dei primati come due posti sportiva più venduta di tutti i tempi, essendo stata costruita in quasi un milione di esemplari negli ultimi 25 anni. Eppure il modello rappresenta solo l’1% delle vendite globali del marchio (l’anno scorso, 14.000 esemplari): per rendere economicamente sostenibile l’operazione, la nuova MX-5 condivide base meccanica e linea produttiva con un inedito modello Fiat, che potrebbe chiamarsi 124 Spider in onore della creazione di Pininfarina, datata 1966.
Quando sarà svelata al pubblico – probabilmente al Salone di Ginevra della prossima primavera – la roadster Fiat desterà senza dubbio un grande clamore, perché se non è comune vedere un modello Fiat totalmente nuovo, ancora più raro è trovare nello stand del marchio italiano una sportiva a due posti: l’ultima spider era stata la Barchetta del 1995, ma aveva la trazione anteriore.
In realtà, al tempo della firma dell’accordo fra i due costruttori (gennaio 2013), si era stabilito che il modello che avrebbe ereditato la base meccanica della MX-5 sarebbe stato a marchio Alfa Romeo. Ma a pochi mesi di distanza, a settembre 2013, l’amministratore delegato Sergio Marchionne aveva annunciato al Financial Times che non avrebbe costruito “mai le Alfa Romeo fuori dall’Italia“: una spia del fatto che, durante l’estate, i programmi erano cambiati. E infatti nell’ultimo piano quinquennale presentato lo scorso maggio la due posti appare nel programma del marchio Fiat, descritta semplicemente come “specialty”, senza ulteriori indicazioni.
Nonostante il cambio di marchio, comunque, la nuova roadster dovrebbe conservare tutti gli attributi descritti nell’accordo di inizio 2013: sarà prodotta nello stabilimento Mazda di Hiroshima in Giappone a partire dal 2015. Sarà sviluppata sull’architettura della nuova MX-5, ma “Mazda e Fiat svilupperanno due vetture a trazione posteriore distinte nel design, quali icone chiaramente riconoscibili del proprio marchio”. Anche i motori saranno diversi: secondo Automotive News Europe, fra gli attuali propulsori Fiat, l’unico che può essere ospitato nel cofano della versione italiana della MX-5 è il 1.4 turbo a benzina già montato sulla Giulietta.
Niente spider per l’Alfa Romeo, dunque? Sempre secondo Automotive News, anche il marchio del Biscione avrà una sportiva scoperta, anch’essa a trazione posteriore, che sarà però realizzata sulla piattaforma accorciata della futura berlina media Alfa: entrambe le vetture sono attese nel triennio 2016-2018. Per questa due posti la scelta dei motori sarà più ampia rispetto alla Fiat su base MX-5 e includerà quattro cilindri di 1.8 e 2.2 litri.