Successo inaspettato sui social network per il cantante: seguirlo è diventata una moda e non solo tra i nostalgici. Uno o massimo due aggiornamenti al giorno e racconti della sua vita quotidiana
In poco tempo, è diventato una star di Facebook con i suoi sorrisi e il suo slogan “Stiamo uniti” pronunciato tenendo stretti i pugni. Non è Justin Bieber o qualsiasi altro idolo degli adolescenti, è un uomo che compirà 70 anni il prossimo dicembre e ha cambiato con il suo milione di fan tutte le strategie sui social network: Gianni Morandi. “Non ci sono brutte notizie”. Questo è il cartello all’entrata della pagina. Ecco il segreto di un successo inaspettato per il cantante di Bologna che, con semplicità e naturalezza, sta raccontando le sue giornate per tenere informati i suoi fan di progetti e tour, ma anche dei piccoli spostamenti, delle vacanze e delle azioni quotidiane. La sorpresa è enorme: senza alcuna strategia e aiuti da parte di esperti, Gianni è diventato ricercatissimo sui social network, non solo tra i coetanei, ma anche tra i giovani.
Seguirlo è una moda, o meglio un segno di appartenenza, che si è diffusa anche tra gli adolescenti. Il like all’autore di tanti successi come “Andavo a 100 all’ora”o “In ginocchio da te” fa sentire meglio. Un po’ come ritrovarsi un orsacchiotto che ti hanno appena regalato: non puoi criticarlo perché è buono e un commento negativo ti farebbe sentire più cattivo, non all’altezza di scorrere stati e foto di un uomo di 70 anni. Ci sono studenti che seguono corsi, lezioni all’università e teorie di esperti di social marketing, ma poi arriva Gianni Morandi e mette in dubbio tutto ciò che hanno imparato.
Uno, al massimo due post al giorno, dove scrive ciò che sta facendo o pensando. L’idea di Gianni è di mandare un saluto, di scrivere che oggi si è fermato in un’area di servizio a parlare con i suoi fan o di annunciare che il tempo della vendemmia si avvicina e l’uva (che mostra in una foto) è quasi matura. I numeri fanno gola a qualsiasi strategia di social media marketing: più di un milione di like, la media di mille condivisioni per post e tanti, tantissimi commenti.
Cliccando mi piace, si entra in un altro mondo: niente abbreviazioni (tranne per etc.), nessun “xké” o “xò” e, soprattutto, solo notizie positive. Il suo è un linguaggio che non si adegua al web: il selfie è ancora l’autoscatto e la bacheca sui si pubblicano status e foto è semplicemente un diario, o meglio ancora “un diario familiare che propone cose molto semplici, a volte persino banali”. E, poi, Gianni Morandi tiene molto ai cosiddetti credit delle foto e sotto a ogni immagine specifica se si tratta di un autoscatto o semplicemente è stata Anna, moglie che ha folgorato il cantante venti anni fa grazie ai “suoi occhi e alla sua personalità”. Insomma, non c’è privacy, ormai sappiamo tutto di Gianni e quando scrive che ha portato i nipotini a fare un giro, che c’era un albero di fichi ed erano molto dolci, nessuno ha il coraggio di scrivergli “Gianni, detto tra noi, ma che ce frega”. Forse perché è quello che volevamo leggere e ci sentiamo meglio, sollevati con un messaggio banale ma positivo. E non resta che cliccare “mi piace”.