Pochi mesi fa era a un passo dal ministero di via Arenula, prima che la sua candidatura venisse bocciata e sostituita con quella dell’attuale Guardasigilli, Andrea Orlando. Oggi Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, dalla Festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta, spiega cosa avrebbe fatto se fosse stato incluso nell’esecutivo. “Una rivoluzione. Da ministro avrei modificando i codici, gli ordinamenti, cambiando la struttura del ministero della Giustizia. Questo è quello che avevo in mente”. Amarezza? “No, assolutamente. Sono felice del lavoro che faccio oggi”. Dal palco della Versiliana, la toga ha poi lanciato la sua sfida: “Abolire Dia e Dap, basta coi tagli lineari” di Giulia Zaccariello