Letizia Coco, 48 anni, siciliana, si è trasferita da due anni negli Emirati Arabi e ha creato una società di consulenza di cucina. "Noi italiani siamo ricercati all'estero. Se non ci sono opportunità in Italia, non è mai troppo tardi. Io, la mia scelta l'ho fatta dopo i 40 anni"
Laurearsi in giurisprudenza, specializzarsi in criminologia clinica, ma non perdere la passione per cannoli e paste siciliani. “Come le mamme italiane”, racconta Letizia Coco, 48 anni, che dal 2012 ha lasciato un lavoro come coordinatrice di attività di inserimento sociale di adulti e minori in Italia, per rifugiarsi tra i fornelli negli Emirati Arabi. “Lo sognavo da anni: poter fare il lavoro che mi ha sempre interessato, nonostante gli studi fatti”, racconta Letizia, convinta che “all’estero sia più facile poter scegliere”, piuttosto che seguire la canonica catena all’italiana studi-lavoro-matrimonio. Ora Letizia ha fondato Like Italian Mom’s (“Come le mamme italiane”), e alla guida della sua nuova società, insegna ai ristoratori emiratini come rinnovare il menù inserendo nuovi piatti e ricette italiane, oppure dà lezioni di cibo fatto in casa agli chef della città. “Anche quel che più mi diverte è dare lezioni di cucina ad adulti e bambini – racconta la neo cuoca – e organizzare meetup per food lovers, ovvero incontro tra amanti del cibo”.
La spinta definitiva, poi, è venuta da mio marito, “che ha condiviso l’idea di aprirci a nuove esperienze”. Con una figlia impegnata a studiare a Londra, la coppia si è data un’altra possibilità: “Quando anche lui ha inviato un curriculum per ricollocarsi all’estero e in pochissimo tempo ha ricevuto un’offerta interessante da una compagnia emiratina, a quel punto, la scelta è stata a cuor leggero”. Tante le critiche ricevute da Letizia. L’accusa principale? “Il fatto che stessi lasciando il mio paese nel momento di maggiore difficoltà, un po’ come abbandonare una nave che affonda, invece di restare e contribuire alla ricrescita dell’Italia”.
Ma della vita da ufficio a Pavia, Letizia ricorda solo una grande fatica senza molte soddisfazioni. “Svegliarsi la mattina, e correre per produrre come un somaro, senza grandi riconoscimenti né economici né di merito. Questa è stata la mia vita lavorativa in Italia”. Certo, la routine rimane anche negli Emirati Arabi, ma la prospettiva “è completamente rovesciata: a Dubai, se lavori bene, cresci. Qui la meritocrazia non è una fantasia: mi sento finalmente parte attiva di una società meritocratica”. Una fuga, quindi, dalla frenesia e dagli schemi preconfezionati, “scoprendo, più che 40enne, che per lavorare bene lo stress non è necessario”. Una sensazione di “libertà mentale” che Letizia respira ogni volta che cammina verso il suo nuovo lavoro, “un brivido corre lungo la schiena, e mi dà la conferma di aver fatto la scelta giusta“. Certo, resta sempre uno sguardo verso il passato. “Non tanto per gli affetti, che oggi senti comunque vicini a te grazie alle nuove tecnologie”, quanto per chi in Italia “non riesce ad esprimersi professionalmente e a trovare una realtà creativa in cui vivere”. Ed è proprio a chi non si sente realizzato professionalmente nel Bel Paese, che la novella cuoca siciliana lancia un appello: “Noi italiani siamo ricercati all’estero, dagli artigiani ai ricercatori. Passando, ovviamente, per la cucina. Se non ci sono opportunità in Italia, non è mai troppo tardi. Io, la mia scelta l’ho fatta dopo i 40 anni”.