Cultura

iPhone 6, gli U2 alla presentazione: una mossa geniale

Boom. Quello a cui abbiamo assistito ieri, durante la presentazione del nuovo iPhone 6 e degli altri prodotti Apple è un momento storico per quel che riguarda la storia della musica contemporanea. So che detto così suona un po’ tronfio, e me ne scuso, ma volevo attirare la vostra attenzione su quello che sto per dire, e ho giocato a fare Bono, occhiali da sole e tutto il resto.

La storia la sapete già, perché viviamo in un’epoca di comunicazione frenetica. Ieri c’era l’attesissima presentazione a Cupertino, e un po’ da tutto il mondo ce ne siamo stati lì a guardare cosa avevano in mente Tim Cook e soci. Non entro nel merito dei prodotti, mi occupo d’altro. Ho letto un po’ di commenti, ma credo che, a freddo, lascino il tempo che trovi. Di fatto, immagino, sarà l’ennesimo grande successo, a riprova che Steve Jobs è vivo e lotta insieme a loro.

La bomba, per chiunque si occupi di musica, è arrivata sul finale. La presenza degli U2 alla presentazione era stata già data, e fin qui niente di strano. Dovendo pensare a testimonial d’eccezione i nomi che potevano venire in mente non è che fossero centinaia, e Bono e soci rispondono perfettamente alle caratteristiche richieste dall’occasione: famosi, carismatici, un po’ meno glamour, nonostante i propri tentativi di stare sul pezzo, del prodotto che viene presentato. Siamo alla festa dell’iPhone 6, non degli U2, non perdiamo di vista questo dettaglio.

Insomma, siamo lì che ci sentiamo questa nuova canzone, The miracle (of Joey Ramone), dedicata al compianto frontaman dei Ramones, pensando: “Hai capito che colpaccio gli U2, hanno presentato un nuovo singolo in mondovisione”, dimostrando, col nostro pensiero, di essere nati nel Novecento, quando il termine mondovisione aveva ancora un senso, quando arriva la vera bomba. Tim Cook, infatti, annuncia che a partire da adesso, per tre settimane, il nuovo attesissimo album degli U2 è in regalo su iTunes. Chiunque sia iscritto già se lo trova nel proprio smartphone, tablet o pc/mac, gli altri hanno tre settimane di tempo per farlo. Boom. Sono circa mezzo miliardo le persone che usano iTunes. Mezzo miliardo di persone, quindi, oggi hanno il nuovo attesissimo album degli U2.

Ora, sarò spietato. Il nuovo attesissimo album degli U2 è tale, cioè attesissimo, prevalentemente per gli addetti ai lavori, e la presenza di Bono e soci lì, su quel palco, potrebbe esserne la prova impietosa. Pensate alla produzione degli ultimi due decenni degli U2 e provate a pensare a una hit. Fermatevi. Avete perso. Torniamo ai fatti. Songs of innocence, questo il titolo, infatti, non verrà acquistato da mezzo miliardo di persone, cosa per cui entra di diritto nella storia della musica contemporanea, ma è stato regalato a mezzo miliardo di persone, da Tim Cook della Apple che lo ha acquistato, non immaginiamo per che cifra a quanti zeri, dagli U2. Ma in realtà la mossa è davvero geniale, sotto tutti i punti di vista.

Da che quasi una quindicina d’anni fa, il classico ragazzetto in un garage americano ha pensato che i file musicali si potessero, in quanto file, condividere in rete, dando vita al file sharing, con Napster e con tutto quel che è seguito, la musica ha subito una rivoluzione che, a parere di chi scrive e non solo, ha precedenti solo nell’opera di Guido d’Arezzo e poi nell’attimo in cui qualcuno ha pensato che la musica poteva essere incisa e riprodotta meccanicamente. Da quel momento, infatti, il cambio di fruizione della musica, MP3 assurto a eroe di questa storia, ha sconvolto tutto. Non ho spazio a sufficienza per raccontarvi quel che è successo negli anni zero e in questa decade, ma voi ci siete e lo vedete coi vostri occhi. Oggi la musica si ascolta prevalentemente con gli smartphone, dopo un passaggio veloce dentro gli iPod (ricordiamo che dieci anni fa furono proprio gli U2 a pubblicizzarli) e simili, e se ne ascolta talmente tanta e confusamente da aver ridotto l’oggetto del contendere, la musica, poco più che uno sfondo insignificante, dettaglio minimo nel panorama d’insieme. Non è un caso che dopo decenni in cui si susseguivano rivoluzioni musicali, dal rock’n roll, al rock, al punk, all’hip-hop, al grunge, e sicuramente salto qualcosa, oggi si parli più di supporti che di contenuti.

Bene, in questo quadro, ci sono gli U2, col loro attesissimo album, Songs of miracle (cui seguirà a breve, fate bene attenzione, un altro album, non si sa se nelle stesse modalità Songs of experience, come lo stesso Bono ha prontamente annunciato su FB), che da oggi sono lo sfondo in mezzo miliardo, almeno, di supporti. Boom. Nell’epoca in cui il prodotto vince sul marketing, loro hanno deciso di finire direttamente dentro il prodotto. Io, per dire, ho deciso che molto probabilmente neanche lo ascolterò, che non importa mica la musica che Bono e soci hanno prodotto. Non azzeccano una hit da decenni, ma quando si tratta di esserci sono i numeri uno, e ieri, lì, a fare da sfondo al nuovo iPhone sono stati grandiosi, l’album più acquistato (gratuitamente) della storia. Songs of innocence. Senza innocenza.