“Il governo toglie soldi alla scuola per darli agli edifici di culto”. La denuncia è di Francesco Cariello, deputato del Movimento 5 stelle, che nell’ultima legge di stabilità ha ottenuto l’inserimento di un suo emendamento che destina la quota statale dell’otto per mille alla messa in sicurezza e alla ristrutturazione dei plessi scolastici pubblici. Oggi la questione è stata affrontata nella Commissione Bilancio di Montecitorio, che deve esprimere il parere sul decreto attuativo per permettere che i Comuni accedano a quei soldi. Ma nel testo presentato in commissione compare un altro destinatario a fianco delle scuole: il Fondo edifici di culto (Fec), ente che dipende direttamente dal ministero dell’interno. Il voto è stato però rinviato a martedì 16 settembre.
Un inserimento all’ultimo che non era previsto negli accordi iniziali e che i 5 stelle chiedono di togliere. “Il piano per edilizia scolastica”, sottolinea il deputato M5S, “che il premier inizialmente aveva quantificato in 10 miliardi, è stato poi ridimensionato fino a scendere sotto al miliardo. Con l’aggiunta di questa finalità verrebbe assestato un ulteriore colpo a tale voce. La condizione di degrado e insicurezza dei nostri istituti è tale che sarebbero necessari 8 miliardi. Altro che scure”. “Si tratta di soldi dei contribuenti per il miglioramento e la messa in sicurezza delle nostre scuole mentre il Fondo edifici di culto è un fondo immobiliare che ha come unica missione la manutenzione e la conservazione di circa 750 edifici religiosi e non contempla scuole nel suo patrimonio”, aggiunge Cariello, membro M5S della Commissione Bilancio. Il Fondo Edifici di Culto, istituito con una legge del 1985, non c’entra niente con gli immobili di proprietà del Vaticano. E’ un ente dotato di personalità giuridica, che fa capo al ministero degli Interni, e ha lo scopo di preservare il patrimonio di chiese, conventi, ma anche castelli e cascine, su tutto il territorio nazionale. L’origine di questo patrimonio deriva alle leggi della seconda metà del 1800, con le quali lo Stato italiano si appropriò di gran parte dei beni della Chiesa cattolica.
A chiedere chiarimenti è anche Davide Mattiello, deputato del Partito democratico. La proposta di Cariello ha preso le mosse dalla tragedia del Darwin di Rivoli, dove perse la vita lo studente Vito Scafidi per il collasso della contro-soffittatura della sua classe. “Ma per far funzionare le nuove norme – spiega Mattiello, deputato Pd della Commissione Antimafia – occorreva intervenire sul regolamento previsto dal dpr 76 del ’98. Il Governo ha provveduto, presentando alla Camera il nuovo schema di regolamento il 1 settembre. Oggi la commissione bilancio della Camera deve esprimere il parere. All’articolo 1 si legge: per l’assistenza ai rifugiati, per la conservazione dei beni culturali e per la ristrutturazione, il miglioramento, la messa in sicurezza, l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico degli immobili adibiti all’istruzione scolastica di proprietà pubblica dello Stato, degli enti locali territoriali e del Fondo edifici di culto di cui all’articolo 56 della legge 20 maggio 1985, n.222“. “Cosa c’entra il “Fondo edifici di culto”? Questo Fondo gestisce immobili adibiti ad uso scolastico?”, si chiede l’esponente del Pd. “Il Governo chiarisca”.
”Il Fec -conclude Cariello- è un fondo immobiliare a cui in passato sono stati sottratte somme per investimenti e interessi privati come risulta da un’inchiesta della Dda di Napoli. Questo non giova alla credibilità di chi, all’interno della Presidenza del Consiglio, ha voluto introdurre questa ulteriore modifica che va a travisare completamente le finalità della norma”. “Il M5S chiederà oggi in commissione Bilancio l’esclusione del Fondo edifici di culto dagli enti pubblici destinatari del fondo. E proporrà di estendere al 31 dicembre i termini di presentazione delle istanze da parte dei Comuni per accedere ai fondi. Il M5S auspica che anche le altre forze politiche continuino a ritenere l’edilizia scolastica l’obiettivo prioritario di questo decreto attuativo”.