Cucina

Birra: Pulcherio Scutti, gestore di un pub a Termoli, è il miglior spillatore d’Italia

Una sfida su tre fronti: blind test, prova di conoscenza del prodotto e della sua storia, spillatura secondo i tre metodi consueti. "Questa vittoria è stata la dimostrazione dell'impegno che metto nel lavoro di tutti i giorni" ha detto il vincitore

di Barbara Giglioli

È stato Pulcherio Scutti di Campobasso a trionfare alla finale italiana della Master Bartender Competition, la gara organizzata per premiare il miglior spillatore della Penisola. La tanta schiuma e il nettare ambrato sono la passione dei nove finalisti che si sono riuniti per provare ad essere “i migliori d’Italia”. Per partecipare al concorso serve una forte intesa con la birra. Tutti e nove i finalisti gestiscono, infatti, locali e pub dove tutti i giorni si esercitano e mettono in pratica le loro doti di spillatori. Pulcherio, il vincitore, parteciperà alla finalissima mondiale a Pilsen in occasione del compleanno della birra Pilsner Urquell, nel cuore della Boemia.

Lì sarà premiato il campione mondiale di spillatura e tra i partecipanti, a rappresentare l’Italia, ci sarà proprio Scutti. “La fatica e il lavoro di ogni giorno sono stati ricompensati. Sono emozionato e contentissimo” commenta a caldo il vincitore. Una famiglia in festa, moglie e bambina, che durante le prove non hanno perso di vista Pulcherio dietro gli schermi degli smartphone intente a filmare il momento che si è rivelato poi essere quello clou della serata: la spillatura migliore, quella del molisano. Pulcherio Scutti ha scalzato altri nove concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia sfidandoli, sotto l’occhio vigile della giuria tecnica in varie prove. Si è iniziato con il blind test, per continuare poi con la prova di conoscenza di storia e del prodotto e, infine, in quella di spillatura secondo i tre metodi consueti. I nove concorrenti sono partiti dalla spillatura secondo il metodo Na Dvkràt o Internazionale, con un livello regolare di schiuma, da godersi con calma e da gustare fino in fondo. Hanno poi continuato con la tecnica Mliko, che prevede la formazione di una densa e cremosa schiuma che permette di assaporare il gusto corposo del malto in un modo completamente diverso, che si presenta quasi fosse un boccale di panna (da qui prende il nome).

L’ultimo metodo di spillatura è Hladinka, molto apprezzato in Repubblica Ceca, che rivela le note di amaro del luppolo e il retrogusto di caramello dato dalla decozione della birra a fiamma diretta. In queste prove Scutti ha dimostrato non solo di saper spillare una birra con grande tecnica, ma anche di conoscere a fondo il prodotto. “La vittoria della selezione italiana della Master Bartender Competition è stata un’emozione immensa e una soddisfazione enorme – racconta – Gestisco da venticinque anni La Quercia a Termoli e questa è stata la dimostrazione dell’impegno che metto nel lavoro di tutti i giorni. Come dico sempre io non spillo la birra, la amo“. Anche Luca Beretta, Business Unit Director di Pilsner Urquell Italia, ha detto sulla serata di premiazione del campione italiano: “È stata una grande soddisfazione vedere così tanto entusiasmo tra i partecipanti ed è evidente quanto tutti i bartender siano innamorati della birra”.

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