Sull’inchiesta della Procura di Milano sul caso di corruzione internazionale a carico dell’Eni e dei suoi dei vertici, Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia, deputati del Movimento 5 stelle, chiedono le dimissioni dell’amministratore delegato Claudio De Scalzi e il commissariamento dell’azienda. Di Battista: “Avevamo chiesto un passo indietro a De Scalzi il 16 giugno 2013 per il caso della concessione petrolifera Opl 245, prima che l’attuale ad fosse nominato da Renzi al posto del ‘tangentaro’ Paolo Scaroni. Noi avevamo studiato le carte e denunciato tutto in Parlamento”. Il parlamentare, ai microfoni del fattoquotidiano.it, replica al comunicato del Cane a sei zampe che, in una nota, ribadisce la propria estraneità: “Eni ha già patteggiato una condanna per il caso Bonny Island, dunque non sono nuovi a queste vicende e di mezzo c’è anche Bisignani, quello dalla P4, in uno scandalo incredibile che coinvolge la principale azienda italiana, orgoglio di Enrico Mattei”. Sibilia: “La cosa più grave è la continuità del malaffare percepito. Eni è un bene dei cittadini italiani. Chiederemo al ministro dell’Economia di riferire in Aula. La maggioranza sbagliò a non ascoltarci quando denunciammo questa vicenda nel giugno dello scorso anno. Fuori l’illegalità e anche solo il sospetto dall’aziende statali” di Manolo Lanaro
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