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Ucraina, Usa con l’Ue: nuove sanzioni a Russia. Mosca: “Colpiremo settore auto”

Le misure, al via da domani, colpiscono le prime cinque banche russe, e aziende petrolifere e della difesa. Bloccate anche le forniture di servizi relativi allo sfruttamento degli idrocarburi. Il pacchetto potrà essere fermato una volta che la crisi ucraina sarà rientrata. Bruxelles propone trilaterale sul gas il 20 settembre. Violato il cessate il fuoco nell'est: nella notte esplosioni e razzi a Donetsk

Gli Stati Uniti affiancano l’Ue nella decisione di imporre nuove sanzioni economiche alla Russia. “Oggi ci uniamo all’Unione europea” nell’inasprire le sanzioni contro la Russia “in risposta alle azioni illegali in Ucraina”, ha detto il presidente americano, Barack Obama. Le misure, ha spiegato Obama, colpiranno i settori finanziario, energetico e della difesa e aumenteranno l’isolamento politico di Mosca e costi economici per il Paese. Le sanzioni Usa vanno di pari passo con il nuovo round di misure annunciate oggi dall’Unione europea. Sia Washington che Bruxelles diffonderanno i dettagli delle nuove sanzioni domani. L’ultima tornata di sanzioni giunge nonostante il cessate il fuoco raggiunto la scorsa settimana fra Kiev e i separatisti filorussi. Obama ha detto che, se Mosca manterrà i suoi impegni per contribuire a porre fine alla crisi, le sanzioni saranno eliminate. Altrimenti, ha aggiunto il presidente Usa, saranno intensificate. In giornata i rappresentanti dei 28 paesi dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo per la pubblicazione domani (12 settembre) del nuovo pacchetto di misure formalmente adottato lunedì, ma la cui pubblicazione era stata tenuta in sospeso. Tra le sanzioni Ue che scatteranno da domani, un freno ai prestiti destinati alle prime cinque banche russe e alla sottoscrizione di obbligazioni emesse da sei “grandi gruppi” russi operanti nel campo della difesa e dell’energia. Inoltre, la “black list” europea si arricchirà di altri 24 nomi di persone a cui saranno congelati i beni e non saranno più concessi visti. Bloccate anche le forniture di servizi relativi allo sfruttamento degli idrocarburi.

Mosca: “Reagiremo colpendo il settore auto”
Con le nuove sanzioni l’Ue “ha deciso di opporsi al processo di pace in Ucraina”, si legge in una nota del ministero degli Esteri russo citata da Interfax. “Alla Russia non rimane altra scelta che adottare contromisure”, ha spiegato l’inviato di Mosca all’Ue Vladimir Chizhov denunciando l’”assenza di qualsiasi logica elementare” nell’applicazione di sanzioni “simultaneamente alla de-escalation della crisi in Ucraina”. Il Cremlino ha già preparato le sue misure di ritorsione, che riguarderanno anche restrizioni all’import di auto e prodotti tessili, annuncia il consigliere economico del Cremlino Andrei Belousov, citato da Ria Novosti. “Le sanzioni Ue rappresentano una linea assolutamente non amichevole, che contraddice gli interessi della stessa Unione Europea. La risposta di Mosca sarà commensurabile”, ha aggiunto Aleksandr Lukasehvich, portavoce del ministero degli esteri russo. Da venerdì scorso l’Unione aveva rinviato per due volte l’adozione delle misure, per valutare l’impatto della tregua in vigore proprio da venerdì nell’est dell’Ucraina. Ma sembra che alla fine abbia avuto la meglio la tesi tedesca, che nelle scorse settimane aveva spinto per una rapida applicazione del nuovo pacchetto di sanzioni contro il Cremlino “fino a che non sarò chiaro il piano di pace” adottato per risolvere la crisi. Le sanzioni potranno essere bloccate una volta che la crisi ucraina sarà rientrata. 

Le sanzioni Ue colpiscono anche aziende petrolifere e della difesa
Rafforzamento delle restrizioni all’accesso al mercato europeo dei capitali da parte delle banche e delle principali società petrolifere e della difesa russe. Queste alcune delle misure del nuovo pacchetto di sanzioni dell’Unione europea contro la Russia per il coinvolgimento nella crisi ucraina. Estensione della lista del divieto di export per le tecnologie – a uso sia militare che civile – e di prodotti per la ricerca e la produzione di petrolio. Aggiunta di altre 24 persone, fra cui oligarchi russi, nella lista dei soggetti colpiti dal congelamento dei beni finanziari e dalla sospensione del visto di viaggio. In particolare, sono state rafforzate le restrizioni all’accesso della Russia al mercato dei capitali dell’Ue. I cittadini e le imprese europee “non possono più fornire prestiti alle cinque più grandi banche statali russe”. Inoltre è vietata la compravendita di nuove obbligazioni, azioni o strumenti finanziari simili con durata superiore a 30 giorni, emesse dalle stesse banche. Non possono essere forniti servizi, inoltre, come perforazione, prova dei pozzi e analisi, necessari alla ricerca e alla produzione di petrolio nelle acque profonde, nell’Artico e nei progetti di petrolio di scisto. Il bando all’export di tecnologie “dual use”, spiega dal Consiglio di Bruxelles, è stata estesa ad altre nove aziende

La risposta di Mosca: restrizioni a import auto e tessile
Il nuovo pacchetto di misure che la Russia intende adottare in risposta a nuove sanzioni occidentali include restrizioni alle importazioni di automobili e prodotti tessili, annuncia una fonte del Cremlino. “C’è una intera gamma di prodotti non agricoli che rende i nostri partner, in primo luogo europei, dipendenti da noi. Per esempio, le importazioni di auto, in primis auto usate, e certi tipi di prodotti tessili che siamo in grado di produrre da soli”, ha dichiarato il consigliere economico del Cremlino Andrei Belousov. “Il ministero dello sviluppo economico russo ha già messo a punto una lista di questi prodotti, ma auspico che prevarrà il buon senso e che non dovremo introdurre tali misure restrittive”, ha aggiunto. “La Russia adotterà tutte le misure appropriate per provocare danni comparabili a quelli provocati all’economia russa”, aveva detto il portavoce del ministero degli esteri.

Tregua violata: nella notte esplosioni e razzi a Donetsk
Dubbi, intanto, su quanto il cessate il fuoco stia reggento nell’est dell’Ucraina. Nella città di Donetsk, roccaforte ribelle, sono state avvertite due raffiche di razzi e alcune esplosioni. Lo riporta il consiglio comunale della città, spiegando che non vi sono state vittime. Entrambe le parti si accusano di continue violazioni della tregua entrata in vigore venerdì scorso. Il governo ucraino ha inoltre riconosciuto per la prima volta che i ribelli filorussi hanno esteso il loro controllo fino al Mar d’Azov, al confine orientale dell’Ucraina con la Russia. “Gran parte della zona di confine vicino al mare d’Azov è sotto il controllo dei separatisti“, ha dichiarato il portavoce del Consiglio nazionale di sicurezza dell’ucraina, Andry Lysenko.

Putin ordina esercitazioni militari nell’Est della Russia
Le agenzie di stampa russe hanno riportato alcune dichiarazioni del ministro della Difesa Shoigu, secondo cui le esercitazioni russe nell’est del Paese dureranno sette giorni e mireranno a testare le capacità di difesa del confine marittimo della Russia. Nell’ambito di queste manovre, la flotta russa del Pacifico respingerà un attacco navale nemico. Alle esercitazioni militari di giugno, quelle nella regione del Volga e negli Urali, parteciparono 65mila soldati. A maggio inoltre la Russia e la Cina hanno tenuto esercitazioni navali congiunte nel Mar cinese orientale.  

Incontro trilaterale Ue-Russia-Ucraina sul gas
Il commissario Ue all’Energia, Guenther Oettinger, ha proposto alla Russia e all’Ucraina un incontro trilaterale sul gas il 20 settembre a Berlino. Intanto le forniture di gas naturale russo alla Polonia continuano a calare, raggiungendo un ribasso del 45%, registrando così il terzo giorno consecutivo di diminuzione e alimentando i timori che Mosca stia facendo salire la pressione politica in relazione alla crisi in Ucraina. Lo riferisce la compagnia di Stato di gas polacca PGNiG, precisando di non avere però ricevuto alcuna notifica dal fornitore russo Gazprom.Lunedì 8 settembre le consegne erano scese del 20% e martedì del 24%. La portavoce di PGNiG, Dorota Gajewska, fa sapere che è la prima volta che viene registrato un calo così consistente delle consegne dalla Russia, aggiungendo che gli avvocati stanno valutando se la Polonia possa chiedere a Gazprom il pagamento dei danni. Gazprom, dal canto suo, ha negato che ci sia stato alcun calo nelle esportazioni, ma non ha fornito ulteriori spiegazioni. Secondo alcuni commentatori, Mosca starebbe provando a punire la Polonia per avere venduto gas all’Ucraina.