Ieri sera all’auditorium del gesuita Istituto Stensen di Fi/renzi si è tenuta un’affollata conferenza su America, Europa e Medio Oriente 13 anni dopo, moderata dall’ottimo Luciano Bozzo, docente di Relazioni internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’università fi/renzina, con la partecipazione della s/torica Emma Bonino e Domenico Quirico, corrispondente de La Stampa, già ostaggio degli jihadisti in Siria.
In attesa che l’infernale traffico fi/renzino consentisse al corrispondente rapito di unirsi alla loquace Emma, quest’ultima ha esordito affermando che il conflitto in atto in Iraq e Siria, altro non è che è una guerra all’ultimo sangue tra islamici i quali, strumentalizzando la loro stessa religione, continuano a creare gruppi estremisti, dei quali poi sfugge loro regolarmente il controllo. “Tanto è vero che l’Isis, attivo sin dal 2006 – ha precisato la Bonino – è riuscito a far fuori tutti i gruppi moderati e laici siriani”. “Sì perché l’Occidente – ha colto la palla al balzo Quirico giungendo trafelato al tavolo della conferenza – non ha fatto nulla per aiutare l’opposizione liberal-democratica al regime di Damasco, lasciando che venisse sterminata da feroci minoranze determinate a trascinare maggioranze tiepide, tenendo conto che l’islamismo non è un problema psichiatrico bensì politico”.
Domenico Quirico ha proseguito sostenendo che Isis and Co “stanno erigendo un sistema totalitario che mediante la drastica distinzione tra puri e impuri, intende eliminare quest’ultimi, non per quello che fanno ma per quello che sono in quanto tali, come nel caso degli ebrei, dei tutsi” & via discorrendo. Nuovo totalitarismo che, come dimostra l’Isis, contrariamente da quanto affermato da Obama che l’ha definito fenomeno medioevale, è secondo Quirico parte integrante del ventunesimo secolo. “Nel quale – come ha precisato la Bonino – essendo cresciuti gli altri, non siamo più i padroni del mondo pur continuando a restarne influenti”.
Ancora Quirico, mettendo in parallelo il clima degli anni ’30 con quello attuale, in cui allora come adesso, “a differenza di quanto affermano gli analisti da caffé che non hanno mai messo piedi in Siria, minoranze ferocemente determinate rischiano di imporci il leviatano di un nuovo totalitarismo”. Purtroppo Quirico non è riuscito a concludere il suo pensiero, magari spiegandoci in cosa consisterebbe la conclamata non violenza non pacifista della Bonino.
Luciano Bozzo, criticando l’approccio politicamente corretto della Bonino, e accennando al fascismo islamico, “termine ritenuto politicamente scorretto dalla stampa italiana”, si è chiesto se non fosse il caso di porre in essere un intervento più immediato che mediato. Al che la Bonino ha risposto che “se gli Usa non intervengono vorremmo che intervenissero, e se lo fanno pretenderemmo lo facessero adottando i nostri metodi“, il che a noi sembra francamente ridicolo.
La conferenza si è conclusa senza dibattito con il pubblico, alla presenza dello staff al completo di Oxfam Italia, ong dedita-dedicata alla povertà nel mondo, come dire che tutti i salmi finiscono sempre in gloria.