Polemica al fulmicotone durante il talk show di approfondimento “Matrix” condotto da Luca Telese, su Canale5. Casus belli: l’omicidio di Davide Bifolco, il diciassettenne napoletano ucciso da un carabiniere durante un inseguimento nel rione Traiano. La gazzarra ha il via quando Vittorio Feltri, difendendo con fervore le forze dell’ordine, afferma che la tragedia era inevitabile: “In nessun posto al mondo è possibile forzare un posto di blocco senza correre il rischio di beccarsi una pallottola”. E aggiunge che sullo scooter speronato c’era un latitante. Ribatte Enrico Fierro, firma de Il Fatto Quotidiano: “Quella sera non c’era nessun posto di blocco, basta leggersi le cronache dei giornali. Si pensava che su quel motorino ci fosse un latitante, cosa smentita dal latitante medesimo”. Il giornalista sintetizza la vicenda e osserva: “Se vogliamo alimentare l’odio sociale nei confronti delle periferie del nord e del sud, ma soprattutto del sud, allora chiudiamo la discussione e facciamo il processo al morto. Un ragazzo che ha avuto una vita difficilissima per colpa dello Stato, che non costruisce scuole e non le fa funzionare”. Non ci sta il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini che si professa ‘non razzista’ e contesta la tesi sulle responsabilità dello Stato. Fierro ricorda all’europarlamentare del Carroccio l’imbarazzante clip che lo immortala mentre canta, con una birra in mano, slogan razzisti contro i napoletani. “Lei taccia” – insorge Salvini – “portategli un’aspirina o una camomilla. Chiamate un carabiniere che gli dica ‘alt’. L’educazione la mamma non gliel’ha insegnata. Il signore è agitato e ha rotto le palle. Io mi alzo e me ne vado. Se devo sentire da un tizio, che va ad intervistare un latitante… lei si dovrebbe vergognare”. Il leghista quindi attacca l’intervista di Fierro ad Arturo Equabile, il latitante che i carabinieri cercavano nelle strade di viale Traiano. “Non ho interesse a parlare con il tizio in questione, con quel maleducato in studio” – continua Salvini, riferendosi al giornalista – “ma questo da dove l’avete tirato fuori?”. “Da dove è venuto lei quando cantava le canzoni razziste contro Napoli”, replica Fierro, il quale poi osserva: “I dati su Napoli elencati da Salvini sono anche veri. Ma il suo intervento e quello di Feltri mi danno la certezza del motivo per cui questo Paese è in crisi. Una volta i grandi direttori di giornale, che sono degli intellettuali, avrebbero fatto discorsi meno banali e da ‘bar dello Sport’”. Feltri si spazientisce e ribatte, scimmiottando la cadenza napoletana: “Le banalizzazioni le fai tu col tuo discorso piagnucoloso e con la tua teoria del pianto. Fai veramente pena. Mi rifiuto di parlare con una persona modesta e intellettualmente rasoterra come te” di Gisella Ruccia
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