Gli uomini di Rudi Garcia (che ha optato per un ampio turn over) soffrono, ma portano a casa l'intera posta in palio grazie a un gol Nainggolan. E mercoledì c'è l'esordio in Champions contro il Cska Mosca
Se le grandi squadre si vedono nelle giornate difficili, allora la Roma può dormire sonni tranquilli. Perché Rudi Garcia inizia a sentire profumo di Champions League e rivoluziona la squadra rispetto all’esordio contro la Fiorentina, eppure i giallorossi non lasciano punti ad Empoli. Non impressionano, per niente. Ma vincono 1-0 e si presentano al ritorno in Europa con il tridente Gervinho–Totti–Iturbe praticamente immacolato. Impossibile non pagare qualcosa in termini di qualità, anche perché Sarri costruisce un undici con i classici connotati di chi deve salvarsi. Squadra corta e bloccata dietro, che prova a costruire affidandosi ai piedi buoni di Verdi e Vecino.
A Udine aveva giocato un buon primo tempo, all’esordio davanti ai propri tifosi non sfigura pur non spaventando mai De Sanctis. Troppo leggeri Tavano e Mchedildze per i centrali giallorossi, poche le scorribande offensive di un centrocampo che pensa prima a non prenderle che a menare. Funziona (bene) per buona parte del primo tempo. Perché Rugani – classe ’94, pilastro dell’Under 21, da tenere d’occhio – tira su la giovane difesa azzurra da veterano togliendo spazi a Destro e agli esterni d’attacco Ljajic e Florenzi. Resta poco raggio d’azione anche per Pjanic, così la Roma passa soprattutto per la corsa di Maicon che apre la linea a quattro molto stretta ordinata da Sarri e per i cambi di ritmo di Nainggolan.
E’ lui all’undicesimo a inventare per il destro di Florenzi parato da Sepe, lui ad aprire l’azione sulla quale il terzino brasiliano colpisce il palo sul finire del primo tempo. Poi si mette in proprio e la partita si sblocca con il tiro che sembra spegnersi di nuovo sul palo ma rimbalza sulla schiena del portiere e finisce in porta a pochi secondi dall’intervallo. La Roma è tutta qui, ma il vantaggio fortunoso costringe l’Empoli a scoprirsi e nella ripresa i giallorossi hanno più spazi per attaccare e maggiore tranquillità per gestire. Tuttavia almeno nel primo tempo il giorno e la notte del calciomercato estivo non sono sembrati poi così distanti. I giallorossi hanno speso più di tutti, i toscani hanno investito zero per centrare la salvezza confermando in blocco i protagonisti della promozione, molti dei quali giovani e svezzati nel vivaio. Segnali positivi erano arrivati anche contro l’Udinese, la partita con la Roma ha confermato che l’impianto c’è anche se l’Empoli non ha ancora trovato il gol e crea molto poco.
Non basta il contatto al limite Manolas–Mchedlidze al 60esimo (espulso Sarri che protestava) per avanzare pretese di punti, né i tiri dalla lunga dell’attaccante georgiano e di Zelinski. E’ una squadra ancora da scoprire, che deve smaliziarsi e prendere coraggio in fase offensiva. Garcia invece può sorridere perché – almeno contro una piccola – ha avuto la conferma d’avere tra le mani una squadra abbastanza profonda per affrontare con tranquillità l’impegno europeo. Quello di fornire una rosa con valide alternative al tecnico francese è stato uno degli obiettivi della società giallorossa e la prima risposta è stata positiva, anche se il tridente offensivo e Ashley Cole sulla sinistra hanno offerto il minimo sindacale. Mercoledì c’è il Cska Mosca all’Olimpico e la Roma tirerà fuori lo smoking per la serata di gala, attesa da tre stagioni. Per il campionato va bene anche la tuta da operaio. Sporca, brutta e di misura, serviva una vittoria. Ed è arrivata.
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