Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, annuncia di aver trovato una soluzione al problema degli stipendi delle forze dell’ordine. Il presidente del Nuovo centro Destra (Ncd) ha spiegato, durante un discorso all’iniziativa del suo partito a Chianciano Terme, che “dobbiamo individuare lo strumento tecnico e il veicolo di legge più veloce per risolvere il problema. Mi auguro che i sindacati non facciano passi falsi perché è tutto risolto”. Dichiarazioni che allentano la tensione tra il governo e le forze dell’ordine che, a inizio settembre, avevano minacciato scioperi e manifestazioni.
Le divise lamentano il prolungamento del blocco agli stipendi dei dipendenti pubblici per tutto il 2015, una manovra che non permetterà alle forze di polizia di ottenere scatti di stipendio e aumenti derivati dagli straordinari. L’annuncio lo aveva dato il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, che aveva giustificato l’ennesimo stop ai salari dichiarando che “in questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono. Preferiamo occuparci dei più bisognosi, quindi confermiamo gli 80 euro”. Con questa decisione, il governo aveva prolungato un blocco che si protrae dal 2010.
I sindacati generali uniti e quelli delle forze di polizia hanno alzato la voce, denunciando la situazione di precarietà in cui si trovavano a vivere la maggior parte degli ufficiali. “Il 70% dei miei colleghi – ha dichiarato Felice Romano, segretario generale del Sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato (Siulp) – ha 15 anni di servizio e uno stipendio da 1300 euro al mese. Alcuni di loro dormono in auto”. A Bologna alcuni sindacati avevano già indetto lo stop agli straordinari e Polizia, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco e Cocer (Consiglio centrale di rappresentanza) minacciavano dure proteste. Sarebbe stato il primo sciopero congiunto di Carabinieri e forze di Polizia nella storia della Repubblica, anche se da subito è stata scartata l’opzione dell’astensione da lavoro che, per le forze dell’ordine, porta a pesanti provvedimenti con conseguenze penali. Anche il Primo Ministro, Matteo Renzi, era intervenuto dal vertice Nato a Newport per dare la sua disponibilità a un dialogo con la polizia: “Sono disponibile a ricevere gli agenti – aveva dichiarato – ma non cedo ai ricatti”.