L’ex ministro alla scuola che va a insegnare all’estero? L’ipotesi potrebbe in futuro trasformarsi in realtà. Il “cervello in fuga” oltre i confini italiani potrebbe essere l’ex ministro dell’istruzione, università e ricerca Maria Chiara Carrozza. La deputata del Pd, ministro ai tempi del governo Letta (“vieni a Roma con il vestito buono” le scrisse via sms il premier per annunciarle la nomina), è stata per sei anni, dal 2007 al 2013, rettore della prestigiosa Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In Parlamento siede dal 2013. Ma “non è affatto detto che si debba fare politica a vita”, dichiara a ilfattoquotidiano.it. “Nel mio futuro potrebbe perciò anche esserci l’insegnamento o attività di ricerca all’estero. Un giorno, perchè no? Non lo escludo”. Carrozza è professore ordinario di bioingegneria industriale presso l’Istituto di Biorobotica del Sant’Anna e vanta numerose e importanti esperienze sia nel campo della didattica che della ricerca internazionale. La 49enne pisana però frena e per evitare fraintendimenti precisa: “Sia chiaro, adesso sono in Parlamento e mi sto concentrando con grande entusiasmo e impegno su quest’attività: nel mio futuro prossimo continuerà perciò a esserci soltanto la politica. In futuro vedremo..-“.
Lo scorso aprile l’ex premier Enrico Letta (pure lui pisano) era volato a Parigi in qualità di “visiting professor” per tenere una serie di lezioni presso l’Istitut d’Etudes Politiques. Carrozza smentisce di essere intenzionata a seguire le “orme” dell’ex primo ministro in terra francese: “Non ho mai parlato di Parigi. Lo ripeto, adesso faccio la parlamentare, un giorno vedremo”. La deputata è stata intervistata nei giorni scorsi dall’emittente pisana PuntoRadio ed è stato proprio in questa circostanza che ha accennato a possibili progetti futuri. Carrozza, come ha riportato il quotidiano La Nazione, ha però soprattutto risposto a domande d’attualità politica: “Credo proprio che i sacrifici non siano ancora finiti, l’importante però è scegliere su chi farli gravare maggiormente. La politica si fa con le scelte. Quando ero ministro, a proposito dei tagli lineari su tutti i ministeri, avevo detto al commissario alla spending review Carlo Cottarelli che la scuola aveva già pagato abbastanza e, d’accordo con lui, avevamo pensato a un gruppo di ricerca per individuare gli sprechi: mi auguro che quel gruppo abbia continuato il proprio lavoro, non lo so, fatto sta che adesso siamo allo stesso punto di sei mesi fa”. Uno sguardo anche agli organici scolastici: “Le assunzioni prospettate oggi – è la dichiarazione riportata dal quotidiano – sono quelle fisiologiche di ogni anno. Sono quelle previste dal piano triennale che ero riuscita a portare e far approvare in Parlamento secondo un percorso lungo e difficile: senza quello il resto sono solo annunci”.
L’ex ministro invita il governo a impegnarsi di più sul fronte della ricerca (“in Italia non ci sono piani d’investimento”), poi conclude: “Non mi piace chi butta tutto il fango su Renzi. E’ un atteggiamento che in politica paga ma che non mi è proprio. La colpa non è mai di uno solo”. All’ex ministro chiediamo un commento sull’operato del governo. Carrozza non si sbilancia: “Il giudizio lo devono dare gli elettori, il mio compito è quello di impegnarmi al massimo per il Paese”. Una valutazione sul piano della scuola del ministro Stefania Giannini? “E’ una proposta senza dubbio interessante – si limita a dire la parlamentare – che raccoglie in parte l’eredità del lavoro passato. Il precariato è uno dei primi aspetti da debellare”.
Molto spesso l’ex rettore del Sant’Anna affida alcune riflessioni a Twitter (“il futuro è anche e soprattutto ebook”) e Facebook (“Dicono della politica ma anche lo scambio Marchionne–Montezemolo–Della Valle non getta una buona luce sul nostro ‘capitalismo’… Poi ci saranno poltrone nuove e buone uscite a sistemare tutto”). A inizio settembre Carrozza ha anche scritto un articolo per il giornale on-line Il campo delle Idee in cui illustra alcuni principi per la stesura di un “Piano educativo nazionale”, piano che dovrebbe esser finalizzato “alla mobilità sociale e culturale dei giovani italiani”. Mobilità sociale ottenibile valorizzando il concetto di “merito” (“e non di meritocrazia che è ambiguo”). Carrozza ritiene “doveroso ricordare che il primo governo che non ha tagliato ma ha investito sulla scuola è stato il governo Letta” e ci tiene a ricordare di aver lanciato la consultazione popolare “Costituente della scuola”. La deputata del Pd invita perciò a valorizzare maggiormente la scuola e “a considerare l’istruzione una questione nazionale su cui fondare il nuovo Rinascimento italiano”.