Lo scrittore 33enne, nato a Saronno ma milanese d’azione, è tra i più giovani a vincere nella storia della manifestazione. In suo favore sono andati 107 voti sui 291. Il romanzo è ambientato a Milano nel 1981, e racconta la storia di un magistrato che indaga sull'attività di una banda armata responsabile dell’omicidio di un politico democristiano. Solo terzo il super favorito Mauro Corona con "La voce degli uomini freddi"
Il romanzo vincitore, edito da Sellerio, pubblicato in quattro edizioni, ha già i diritti acquisiti per la traduzione tedesca (Hanser) e olandese (Wereldbilbiotheek). Ambientato a Milano nel 1981, “nella fase più tarda, e più feroce, della stagione terroristica in Italia”, “Morte di un uomo felice” racconta la storia di Giacomo Colnaghi, magistrato che indaga sull’attività di una nuova banda armata, responsabile dell’omicidio di un politico democristiano. La vita privata di Colnaghi è costellata di zone d’ombra e da una fede cattolica intensa e intima e si interseca con il suo lavoro di magistrato che lo spinge non soltanto a risolvere il caso, ma a cercare “le ragioni profonde, l’origine delle ferite che stanno attraversando il Paese”. “Morte di un uomo felice” è la seconda parte del “dittico sulla giustizia” iniziato con “Per legge superiore“. Fontana, oltre al romanzo vincitore del Campiello, ha pubblicato altri tre romanzi, un saggio su berlusconismo e identità italiana (“La velocità del buio”), e un reportage narrativo sugli immigrati a Milano (“Babele 56“). La sua candidatura al Premio Campiello è stata sostenuta anche da una campagna combattuta a colpi di hashtag su Twitter: #FontanaInCampo è quello scelto dai suoi amici e lettori.