Solo fino al 16 settembre nelle sale sarà possibile vedere Si alza il vento (The Wind Rises), l’ultimo capolavoro del maestro dell’animazione giapponese, Hayao Miyazaki, presentato l’anno scorso al Festival di Venezia come ultimo lavoro del maestro. Il film del regista, premio Oscar con La città incantata, fonde le storie vere di Jiro Horikoshi, progettista dell’aereo da combattimento “Zero”, e lo scrittore Tatsuo Hori, autore dell’omonimo racconto The Wind Rises, facendone un solo individuo, “Jiro”, il protagonista del film che descrive la gioventù giapponese degli anni ’30 con lo stile poetico e delicato che contraddistingue il regista.
“È un’opera inusuale di assoluta finzione che descrive la gioventù giapponese degli anni ’30 – ha spiegato il maestro Miyazaki nelle note di produzione – è la storia di un individuo dedito al suo lavoro, che ha perseguito tenacemente il suo sogno. I sogni contengono un elemento di pazzia, e questo aspetto “velenoso” non può essere nascosto. Desiderare ardentemente qualcosa di troppo bello può distruggere. Jiro sarà distrutto e sconfitto, la sua carriera di progettista interrotta, ma resta un uomo di grande originalità con un talento non comune”.
Nel periodo Taisho della storia giapponese (1912-1926), un ragazzo di campagna, Jiro sogna di volare e progettare aeroplani ispirandosi al famoso ingegnere aeronautico italiano Gianni Caproni. Miope fin dalla giovane eà’ e pertanto impossibilitato a diventare pilota, nel 1927 entra a lavorare in una delle principali società giapponesi di ingegneria aeronautica. Il suo talento è presto riconosciuto e cresce fino a farlo diventare uno dei progettisti aeronautici più affermati al mondo, arrivando a creare un aereo meraviglioso che lascerà un segno nella storia dell’aviazione: il Mitsubishi A6M1, più conosciuto come aereo da combattimento ‘Zero’.
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