I suoi effetti salutari erano conosciuti anche dai popoli antichi, come i Sumeri e gli Egizi. Ma i vantaggi per la salute non si limiterebbero alla ben nota azione antinfiammatoria, contro la febbre e antidolorifica. Un’aspirina al giorno, negli individui tra i 50 e i 64 anni di età, ridurrebbe il rischio di cancro all’apparato digerente, soprattutto a stomaco, colon ed esofago. Lo afferma uno studio inglese, pubblicato sulla rivista specializzata “Annals of Oncology” da un team di scienziati del Centro per la prevenzione del cancro presso la Queen Mary University of London. “L’uso profilattico di aspirina per un minimo di 5 anni in dosi tra i 75 ed i 325 mg quotidiani – si legge nella ricerca – sembra produrre un risultato positivo in termini di prevenzione dei tumori”.
L’indagine, basata sull’analisi di più di duecento studi sugli effetti antitumorali dell’aspirina, ha osservato che un impiego quotidiano e prolungato per dieci anni di basse dosi di acido acetilsalicilico – il principio attivo dell’aspirina – riduce l’incidenza dei tumori al colon del 35%, e del 30% a esofago e stomaco. Anche la mortalità si abbassa rispetto alla media tra i consumatori di aspirina, del 40% per il cancro al colon, del 50% per quello all’esofago e del 35% per il tumore allo stomaco. Come riporta il sito di The Guardian, secondo gli autori della ricerca si potrebbero salvare 130mila vite nei prossimi 20 anni nella sola Gran Bretagna, se gli individui di età compresa tra i 50 e i 64 anni facessero ogni giorno uso di aspirina per dieci anni. “Gli effetti non sono evidenti fino ad almeno tre anni dall’inizio del trattamento, e alcuni benefici si mantengono per svariati anni anche dopo la sua interruzione”, affermano i ricercatori inglesi. “Io stesso, ormai da quattro anni, considero l’uso di aspirina una delle mie abitudini quotidiane prima di andare a dormire – confessa Jack Cuzick, autore principale dello studio -. Prendere aspirina ogni giorno – spiega lo scienziato britannico – sembra essere la cosa più importante che possiamo fare per ridurre il rischio di certi tipi di cancro, dopo smettere di fumare e tenere sotto controllo l’obesità. Tuttavia – precisa Cuzick – quest’abitudine non dovrebbe essere considerata come un alibi per non migliorare il proprio stile di vita”.
Nell’analizzare il rapporto tra costi e benefici, gli autori hanno anche osservato, tra gli individui con oltre 60 anni di età, un lieve aumento, dal 2.2% al 3.6%, dei rischi di emorragie legato al consumo di aspirina. Per questo gli stessi ricercatori, pur promuovendo l’uso abituale di aspirina a scopo preventivo in assenza di particolari controindicazioni, sottolineano la necessità di condurre “ulteriori studi per determinare la dose ottimale, la durata di utilizzo e gli effetti collaterali”, in primo luogo tra gli individui che possiedono l’Helicobacter pylori, batterio dello stomaco che può provocare gravi ulcere.