Società

Droga, relazione al Parlamento: “Aumenta il consumo della cannabis. Cala la cocaina”

Il report del Dipartimento politiche antidroga segnala che oltre il 20 per cento degli studenti fa uso di cannabis, mentre la concentrazione nelle acque reflue è maggiore rispetto ad altre sostanze stupefacenti

E’ la cannabis la sostanza illecita maggiormente consumata e dichiarata dagli studenti, con una prevalenza che si attesta su valori superiori al 20% (consumo negli ultimi 12 mesi). Lo rivela la Relazione annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia per l’anno 2013 e il primo semestre 2014 curata dal Dipartimento politiche antidroga. Nel 2014, il consumo di cannabis negli ultimi 12 mesi precedenti all’intervista è stato sperimentato dal 23,5% degli studenti, registrando un aumento di 1,9 punti percentuali rispetto al 2013; la prevalenza dei consumi raggiunge il 27,1% se si considera il consumo almeno una volta nella vita e il 15,8% quando si fa riferimento agli ultimi 30 giorni. 

Il confronto tra i consumi di sostanze, differenziati per genere evidenzia un aumento dei consumatori di cannabis per entrambi i generi, anche se più pronunciato nelle femmine (+0,93 punti percentuali nei maschi vs +2,66 punti percentuali per le femmine). Anche per i tranquillanti e sedativi l’aumento dei consumatori nel 2014, rispetto al 2013, è più consistente tra le studentesse (+0,62 punti percentuali) rispetto ai coetanei maschi (+0,18 punti percentuali). Per quanto riguarda la frequenza di assunzione, in entrambi i generi prevale il consumo occasionale di cannabis, circoscritto a 1-2 volte nel corso degli ultimi 12 mesi (44% per le femmine e 34,7% per i maschi). Tra i consumatori il 33% dei maschi, contro il 22% delle femminile, riferisce di aver utilizzato cannabis più assiduamente, 20 o più volte negli ultimi 12 mesi. Quanto alle altre droghe, ponendo l’attenzione sui risultati dello studio condotto nel 2014 su un campione di 31.661 studenti di età compresa tra 15-19 anni emergono le seguenti percentuali di consumatori (una o più volte negli ultimi 12 mesi): cannabis 23,46% (21,5% nel 2013), cocaina 1,58% (2% nel 2013), eroina 0,2% (0,3% nel 2013), stimolanti (amfetamine ed ecstasy) 1,3% (1,3% nel 2013) e allucinogeni 2% (2,13% nel 2013). 

La concentrazione più elevata di sostanze stupefacenti nelle acque reflue delle città italiane si osserva per la cannabis: mediamente circa 39.3 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti nel 2013, con un sostanziale aumento rispetto al dato medio riscontrato nel 2012 (28,4). Il consumo della cocaina presenta un calo dal 2012 al 2013 (da 6.7 a 5.9 dosi), attestandosi a un valore più vicino a quello osservato per il 2011 (5.7).Parallelamente all’indagine di popolazione generale, il Dipartimento politiche antidroga ha infatti affidato all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano i prelievi e l’analisi di campioni di acque reflue rilevati annualmente dal 2011 presso 17 centri urbani distribuiti su tutto il territorio nazionale per la misura delle concentrazioni di residui di sostanze presenti nei campioni. Per quanto riguarda il consumo di eroina, si osserva una certa stabilita in tutto il periodo (poco più di 2 dosi al giorno ogni 1.000 abitanti), come pure risulta stabile il livello di consumo delle metamfetamine (0.2 dosi). I consumi di ecstasy tornano sui livelli del 2011 (0,06) dopo esser leggermente calati nel 2012 (0.05). Mentre il consumo di ketamina presenta un trend in crescita, passando da 2,2 a 3,3 milligrammi al giorno.