La pausa di campionato dello scorso weekend è stata caratterizzata dal consueto appuntamento di inizio stagione dedicato alle nazionali – durante il quale abbiamo piacevolmente assistito al cambio di rotta del nuovo corso affidato ad Antonio Conte (sperando non sia l’ennesima illusione azzurra). Così se giovedì e martedì l’attenzione è stata catalizzata dalle gare dell’Italia, forse qualcuno domenica si sarà sentito un po’ perso.
Non è stato così per un migliaio di tifosi, me compreso, che hanno assistito alla serata finale del Memorial Gaetano Scirea, una delle manifestazioni calcistiche under 14 più prestigiose a livello internazionale.
Grazie alla Società G.s. Serenissima e al Comune di Cinisello Balsamo (Mi) quest’anno il torneo è arrivato al suo 25° anno di vita, in campo ancora una volta vivai calcistici di assoluto valore con l’aggiunta di una sana dose di entusiasmo trasmessa da ragazzini provenienti da tutta Italia (ma anche da Tokyo e Barcellona), che un giorno potranno raccontare di aver affrontato sul campo campioni del calibro di Schweinsteiger, Snejder e Giuseppe Rossi, partecipanti del Memorial nelle passate edizioni (tanto per fare qualche nome).
Due le partite disputate durante la serata conclusiva: Barcellona-Atalanta (per il terzo e quarto posto) e Inter-Juventus (per il primo e secondo). Nella prima sfida i catalani, con il loro caratteristico (ma ancora acerbo) tiki-taka, hanno dimostrato che non è leggenda ciò che si mormora riguardo la cantèra blaugrana: corrono, fraseggiano e stancano un avversario di tutto rispetto. Il risultato è stato un netto 3-0 per il Barça e terzo posto in saccoccia. Sul finire del match l’attenzione dei presenti si è spostata verso i cancelli d’ingresso. Genitori, ragazzini, addetti ai lavori e semplici curiosi hanno calorosamente accolto il regista della Juve e della Nazionale (lo conferma lui stesso sotto il pressing dei giornalisti) Andrea Pirlo, anch’egli figliol prodigo del Memorial, tornato a Cinisello Balsamo per ritirare il premio nazionale “Carriera Esemplare G. Scirea 2013” con un anno di ritardo, stesso premio vinto quest’anno da Francesco Totti (anche se del Pupone nessuna traccia).
La finalissima, invece, ha messo in campo le rivali storiche (ma solo tra i grandi) Juventus e Inter. Nonostante i bianconeri abbiano trovato il vantaggio dopo pochi minuti, l’Inter ha reagito immediatamente agguantando il pareggio e trovando poco dopo, sempre nella prima frazione di gioco, la rete del sorpasso su calcio di rigore.
Sia stato merito oppure no dell’intervento di Bruno Pizzul durante l’intervallo (il giornalista ha ricordato Gaetano Scirea, impartendo anche una preziosa lezione ai più giovani, sottolineando l’importanza di educazione, passione e rispetto, per avversari e compagni), di certo c’è da dire che alla ripresa l’approccio delle due squadre in campo era totalmente differente. La Juve ha mantenuto il pallino del gioco come nel primo tempo, ma è andata in seria difficoltà ad ogni rapida ripartenza dei ragazzi messi in campo da mister Bellinzaghi. È arrivato così il terzo gol che ha fissato il punteggio sul definitivo 3-1 portando i nerazzurri, per il secondo anno consecutivo, sul gradino più alto del podio.
A fine gara tra una chiacchiera con qualche genitore e qualche ragazzo visto in campo, il messaggio era chiaro e semplice: non importa chi ha giocato bene o sbagliato completamente l’approccio alla gara, l’importante è che quella domenica sera abbiano vinto la passione, l’impegno e il rispetto… proprio come ha insegnato l’eterno Gaetano e proprio come succede nel calcio che ci piace.