Dopo la regina Elisabetta e il principe Harry il capitano della nazionale inglese di calcio e testimonial di 'Team Gb' alle olimpiadi di Londra nel 2012, ha lanciato il appello agli scozzesi affinché scelgano di restare nel Regno Unito. Cameron pronto a dire che "non si tornerà indietro" se decideranno di mettere fine all’unione creata oltre 300 anni fa
Anche David Beckham chiede agli scozzesi di votare no. Dopo la regina Elisabetta e il principe Harry il capitano della nazionale inglese di calcio e testimonial di ‘Team Gb’ alle olimpiadi di Londra nel 2012, ha lanciato il appello agli scozzesi affinché nel referendum sull’indipendenza che si terrà il prossimo giovedì 18 settembre scelgano di restare nel Regno Unito. Il campione ha scritto una lettera aperta in cui sostiene: ”Ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci divide”.
Intanto il primo ministro britannico David Cameron è tornato in Scozia per le ultime battute di una battaglia serrata: a pochi giorni dalla storica decisione i sondaggi vedono i due fronti opposti correre sul filo del rasoio con previsioni che delineano un risultato ancora incerto. Cameron dirà agli scozzesi che “non si tornerà indietro” se decideranno di mettere fine all’unione creata oltre 300 anni fa.
L’eventuale vittoria per l’indipendenza della Scozia, nel referendum del 18 settembre, potrebbe modificare non solo la mappa del Regno Unito. Secondo Bruxelles, infatti, gli effetti del voto si ripercuoteranno anche sui due pilastri dell’Europa occidentale dal dopoguerra a oggi: l’Unione europea e la Nato. In rottura con il resto del Regno Unito, in caso di vittoria dei sì la Scozia si troverebbe automaticamente fuori sia dall’Europa che dall’alleanza atlantica e dovrà richiedere nuovamente di potersi riunire a entrambe. Intanto il leader indipendentista Alex Salmond intende dire la sua in materia di business, in un nuovo intervento a Edimburgo volto a rafforzare le ragioni per il sì.