Non sono ancora stati pubblicati i nomi da votare online per la corsa da governatore per i grillini. Oggi il leader ha chiesto nuovi nomi femminili. Intanto continuano le polemiche sulla clausola anti-inquisiti. La senatrice Bulgarelli: "Norme ad personam"
Quote rosa cercansi. A Parma, nella città dei Cinque stelle e del sindaco Federico Pizzarotti, in vista delle regionali sembra che le candidature al femminile scarseggino. Tanto che per garantire le quote previste per legge, Beppe Grillo è dovuto ricorrere a un annuncio pubblico sul blog. “Per le regionali in Emilia Romagna abbiamo bisogno di altre donne candidate nella provincia di Parma” si legge in un post scriptum in fondo a un post pubblicato lunedì – Per avere la possibilità di partecipare alle votazioni online del M5S invia la tua candidatura a listeciviche@beppegrillo.it con oggetto: ‘Donna candidata a Parma’”.
Una chiamata alle armi per rimediare al vuoto di candidature che evidentemente si è venuto a creare proprio nel territorio dove i Cinque stelle sono saliti per la prima volta al governo. Per ora infatti i candidati che sono usciti allo scoperto nel parmense, proponendosi per le consultazioni online da cui usciranno i nomi dei consiglieri da candidare alla corsa in Regione, sono tre e tutti uomini: Andrea D’Alessandro, Andrea Melani e Francesco Rossi, che si era già candidato alle europee. Ma se in altre città dell’Emilia Romagna le donne del M5S sono già schierate, come Silvia Piccinini a Bologna, a Parma le candidate sembrano essere più restie e per ora non ci sono nomi ufficiali.
Una mancanza che ha creato qualche ritardo allo staff sulla pubblicazione dei nomi da sottoporre alla votazione della rete, che sarebbe dovuta avvenire tra lunedì e martedì e che invece sarà prorogata fino a quando non si troveranno altre candidate. Pare infatti che sia proprio l’assenza di aspiranti consigliere regionali parmensi ad aver fatto slittare la comunicazione e di conseguenza anche le votazioni online. A questo si aggiunge anche il caso Andrea Defranceschi, che si è candidato sul portale nonostante il requisito “anti-inquisiti”, che escluderebbe a priori il capogruppo uscente del M5S in Regione dalla corsa elettorale a causa dell’indagine sulle spese pazze in Regione.
La sua situazione è quella che più fa discutere all’interno dei Cinque stelle nelle ultime ore. Dopo che Pizzarotti si è schierato dalla parte del consigliere regionale, il Movimento sembra spaccarsi sulla norma imposta dallo staff di Grillo solo per queste elezioni regionali, e tanti, tra cui molti parlamentari emiliano-romagnoli, sono coloro che stanno esprimendo perplessità sul vincolo. “Ancora un’elezione. Ancora una clausola ‘casualmente’ ad personam. – scrive la senatrice bolognese Elisa Bulgarelli – Non pensavo che le persone in gamba facessero paura e anche questo non è da movimento…”. La Bulgarelli esplicita anche la spaccatura nei Cinque stelle, tra quelli “che vorrebbero controllare il M5S perché lo credono il loro ‘orticello’” e quelli che invece vivono il Movimento. “Non riusciamo a dare una visione di quello che stiamo costruendo – continua – perché, nella bellissima visione di movimento, qualcuno non vede la libertà di espressione e la condivisione, ma solo l’unica e monolitica proiezione delle proprie miserie umane”.
Il destino di Defranceschi ora è in mano allo staff di Grillo, che avrà il compito di scremare le candidature arrivate a seconda della conformità o meno ai requisiti indicati. Nonostante il portale gli abbia permesso di completare la candidatura, è molto probabile, se non quasi certo, che il nome del consigliere non risulterà tra quelli votabili online. Ma la scelta di non permettere la sua corsa in Regione potrebbe avere pesanti strascichi all’interno del Movimento, soprattutto in Emilia Romagna, dove Defranceschi è molto stimato per il lavoro portato avanti negli ultimi cinque anni. Qualcuno, come il capogruppo di Parma Marco Bosi, ricorda anche gli episodi di altri grillini indagati in passato, come Davide Bono, che un anno fa invitava a “distinguere tra indagini e rinvio a giudizio”. “Ora che nel mirino c’è il consigliere Andrea Defranceschi cosa ne pensa? Per ora tutto tace” scrive su Facebook Bosi, augurandosi che le voci sull’esclusione di Defranceschi dalle candidature siano infondate. La parola finale però spetterà allo staff del Movimento, quando renderà nota la lista dei possibili candidati alle regionali.