Il ragazzo di 20 anni è morto dopo il ricovero in ospedale: italiano di origini brasiliane, aveva già cercato di togliersi la vita nei mesi scorsi. Con lui una 19enne deceduta sul colpo, forse la sua ex fidanzata. Testimoni: "Erano sul balcone, hanno litigato e lui l’ha buttata giù"
Due ragazzi sono precipitati dal settimo piano di un palazzo di via Novaro, zona Affori, a Milano. Una ragazza di 19 anni è morta sul colpo, mentre il giovane di 20 anni è stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale San Gerardo di Monza, ma non ce l’ha fatta ed è deceduto intorno alle 7 e 30. La tragedia è avvenuta nella notte tra lunedì 15 e martedì 16 settembre intorno a mezzanotte e trenta. A dare l’allarme è stata la ragazza, che avrebbe chiamato chiedendo aiuto per il fidanzato che si voleva buttare di sotto. L’anno scorso il giovane aveva già tentato un gesto analogo, rimanendo sul cornicione, prima di essere salvato. La poliza comunque nonn esclude alcune ipotesi.
Ma dal racconto di alcuni testimoni – la cui attendibilità deve essere vagliata – la versione più credibile è quella dell’omicidio-suicidio. Il ragazzo, italiano di origini brasiliane di nome Pietro -raccontano – avrebbe costretto la giovane, Alessandra, a buttarsi. “Lui l’ha trascinata giù – ha raccontato in un bar una modella inglese che abita di fronte all’appartamento da dove sono precipitati i due giovani – quando abbiamo sentito il rumore pensavamo fosse un colpo di pistola ma la polizia lo ha escluso”. “Ho sentito delle urla di aiuto, la voce di una ragazza che gridava”, ha raccontato un’altra condomina del palazzo. E ancora un altro testimone: “Erano sul balcone, hanno litigato e lui l’ha buttata giù”. E’ quanto afferma Samantha Di Lecce, una vicina di casa che dice di aver assistito al momento in cui sono precipitati.
Pietro D. P. aveva dei problemi psicologici e viveva con i familiari all’ultimo piano, il settimo, del palazzo in via Novaro. Ieri sera si trovava sull’attico, mentre i parenti erano al piano inferiore e non hanno assistito all’accaduto. Lui aveva cenato con Alessandra P., di 19, e due amici, che però intorno a mezzanotte, poco prima dell’accaduto, erano usciti a comprare delle sigarette. Hanno riferito che nulla, durante la serata, avrebbe fatto presagire un dramma del genere. “Erano a casa per festeggiare un compleanno. Ridevano e scherzano con gli amici, ma appena questi sono andati via hanno litigato e poi sono precipitati”. A parlare è una delle amiche di Alessandra che ha spiegato: “Lei lo aveva lasciato al ritorno dalle vacanze – racconta l’amica – Forse lui ha tentato di convincerla a tornare assieme. L’unica cosa certa è che Alessandra era piena di vita, non si sarebbe mai lanciata di sua spontanea volontà”.
Al bar sotto casa conoscevano di vista il giovane e ricordano il 20enne aveva già tentato di togliersi la vita buttandosi dal terrazzo della propria abitazione. “Era rimasto lì in piedi per un’ora – ha raccontato Franco, un residente – poi un vigile lo aveva distratto e un altro lo aveva afferrato. Era stato adottato, sembrava un così bravo ragazzo. La sua famiglia è agiata, non avevano problemi di soldi. Lo vedevo sempre in giro in zona”.