“Stanno bloccando il Parlamento perché non sono nemmeno in grado di spartirsi le poltrone”. E’ il commento del deputato M5S Danilo Toninelli, che oggi a Montecitorio rilancia contro il patto Pd e Forza Italia per l’elezione dei due membri della Corte costituzionale. Il ticket Luciano Violante – Donato Bruno è fermo al palo a causa di franchi tiratori nelle fila di entrambi i partiti. “Fanno nomi che hanno garantito le imprese di Berlusconi e le sue leggi”, attacca Toninelli, che ricorda quello che il M5s definisce un ricatto: “Ci hanno chiesto di votare Violante in cambio dell’appoggio a un nostro candidato per il Csm”. Ma nonostante le fumate nere e i franchi tiratori il ticket tra Pd e FI regge: “Non sarebbe serio cambiare a questo punto significherebbe non essere seri e innescherebbe una serie di veti incrociati”, spiega il democratico Davide Zaggia, che auspica “più serietà anche da parte dei parlamentari del Pd”. E il ricatto al M5S? “Falso”, ribatte Zoggia, che auspica un consenso ampio sulle nomine: “Sarebbe un bel segnale da parte del Parlamento” di Manolo Lanaro
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