La numero uno del Fondo monetario internazionale in un'intervista al Financial Times ha denunciato di essere stata minacciata dopo essersi occupata delle mega evasioni fiscali dei ricchi ellenici. La sua "lista" è stata inviata ad Atene nel 2010 ma i due ministri socialisti delle Finanze non l'hanno fatta protocollare. Ora i pm greci stanno valutando se ordinare un'indagine supplementare sulla vicenda, come chiesto dal leader di Syriza Alexis Tsipras
Ha scelto il Financial Times per sganciare una bomba sull’Europa e sulla Grecia post memorandum. La numero uno del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, ha denunciato di aver ricevuto minacce dopo essersi occupata, da ministro delle Finanze di Parigi, delle mega evasioni fiscali dei ricchi ellenici. Nel corso di una conversazione con il quotidiano finanziario l’ex ministro del governo Sarkozy ha detto che non appena ha iniziato a seguire le tracce degli evasori greci è stata minacciata di morte, con il conseguente rafforzamento della sua scorta. La “lista Lagarde” è stata inviata da Parigi ad Atene per corriere diplomatico nel 2010 ma i due ministri socialisti delle Finanze, Evangelos Venizelos (attualmente vicepremier) e Giorgios Papaconstantinou, non l’hanno fatta protocollare. Nel novembre del 2012 il giornalista greco Kostas Vaxevanis l’ha pubblicata sulla rivista Hot Doc e per questo è stato arrestato e sottoposto a processo per direttissima, suscitando l’indignazione dei media di tutto il mondo, anche della blogger cubana Yoani Sanchez, del cui arresto Vaxevanis ha dato conto in diretta su Twitter. Cosa che gli è valsa il premio giornalistico Julio Parrado.
Nella lista i nomi di circa 2mila greci ricchi sospettati di evasione fiscale, tra cui pezzi da novanta della politica, dell’imprenditoria e del giornalismo greco, con in cima però, associata alla cifra monstre di 500 milioni di euro, una sconosciuta, la signora Maria Panteli. Che in molti avevano definito prestanome di Margareth Papandreou, mamma dell’ex primo ministro socialista, che ha sempre smentito tutto. Nella lista anche l’ex ministro Leonidas Tzanis, trovato impiccato nel 2012, l’ex titolare della Difesa Akis Tsochatzopulos, braccio destro di Andreas Papandreou, arrestato per tangenti sulle forniture militari (un suo compagno di affari, Vlassis Karambouloglu, trovato morto a Jakarta, era un mercante d’armi internazionale “inviato” speciale a Mosca), e l’ex numero uno della polizia tributaria, Yannis Sbokos.
Oggi il ministro della Giustizia greco Charalambos Athanassiou ha inviato una lettera al capo del Fmi per ottenere ulteriori informazioni sulle parole che la Lagarde ha detto al Financial Times. Ora i pm greci stanno valutando se ordinare un’indagine supplementare per interrogare la signora Lagarde a proposito della sua intervista, così come chiesto dal leader di Syriza Alexis Tsipras. Uno dei requisiti del Fmi al fine di fornire aiuti finanziari alla Grecia era proprio quello di svelare i retroscena delle mancate imposte. Sotto la lente di ingrandimento gli armatori greci che godono di enormi vantaggi e non sempre pagano le tasse nel Paese pur essendo produttori del 20% della flotta mercantile mondiale. Nella lista, stimata in almeno 25 miliardi di dollari, erano presenti, oltre a imprenditori ed editori come Marinopulos (supermercati) e Bobola (periodici e canali tv), anche deputati, ex ministri e dirigenti di tutti i partiti greci, tranne quelli di Syriza e di Alba dorata.
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