Il sindaco 5 Stelle spiega che lui e i suoi consiglieri, pur non essendo candidati, non escludono di scegliere i componenti dell'ente. Lo stato delle casse comunali migliorato rispetto a due anni e mezzo fa, quando l'amministrazione aveva ereditato un debito di oltre 800 milioni di euro. Polemiche sul rapporto ambivalente con Iren, la multiutility che gestisce l'inceneritore
Federico Pizzarotti non sarà candidato alle elezioni provinciali, ma non esclude di votare i rappresentanti dell’ente, come anche i suoi consiglieri. “Il Movimento 5 stelle non ci sarà nelle liste delle provinciali, ma i miei consiglieri potranno votare o non votare, è un diritto costituzionale che spetta a tutti e ciascuno deciderà secondo coscienza – ha aggiunto il sindaco – Anche io ci sto pensando, magari eserciterò un voto diversificato, vedremo come saranno le liste”. Il primo cittadino, però, non fa nomi sulle eventuali preferenze nel caso in cui decidesse di partecipare alla consultazione. Dopo la retromarcia sulla sua corsa elettorale in Provincia, Federico Pizzarotti garantisce che comunque non verrà meno ai suoi doveri istituzionali. Sfumata l’idea della lista unica che avrebbe dovuto portare a un’alleanza tra sindaci di forze di centrodestra, Pd e M5S, il primo cittadino di Parma continua a sostenere l’importanza di sedersi al tavolo dell’ente.
“Noi saremo comunque rappresentati nell’assemblea dei sindaci e continueremo a collaborare con l’ente, come abbiamo fatto anche in questi due anni pur essendo esterni alla Provincia – ha continuato – Non capisco perché dovrebbero interrompersi rapporti che ci sono sempre stati per il territorio”. Dopo l’annuncio di una lista unica trasversale ai partiti, in contrapposizione alle indicazioni di Beppe Grillo, che aveva intimato ai rappresentanti del Movimento 5 stelle di non candidarsi alle elezioni provinciali, Pizzarotti nei giorni scorsi era stato investito dalle polemiche, finendo di nuovo nell’occhio del ciclone per le sue tensioni con i vertici Cinque stelle. Poi il passo indietro e un nuovo chiarimento con Grillo: “Gli ho comunicato di non prestare fede alle notizie sui giornali – aveva detto ai microfoni di Tv Parma – e di attendere la mia decisione che ancora non è stata formalizzata”. E il segretario provinciale del Pd di Parma, Alessandro Cardinali, ha precisato che la lista unitaria istituzionale è tramontata solo per il “no di Pizzarotti, non per le fratture interne al Pd”. “Nei giorni scorsi – scrive Cardinali – si sono confrontate due visioni nel Pd su come affrontare le elezioni provinciali. Da una parte una visione più larga di tipo istituzionale che intendeva includere tutte le rappresentanze del territorio, dall’altra una visione più politica. La prima opzione ha retto sino a quando si è svolta una discussione tra tutte le forze in campo compreso il Sindaco di Parma, ma quando Pizzarotti, per problemi interni al suo Movimento, ha deciso di tirarsi indietro questa impostazione è venuta meno. Valutata la situazione il Pd ha deciso di scendere in campo direttamente”.
La retromarcia però non ha fatto cambiare idea a Pizzarotti sulla necessità di ragionare anche con altre forze politiche. Non solo in Provincia, ma anche in ottica regionale. “Nell’ente provinciale avremo comunque una rappresentanza. Siederemo anche noi nell’assemblea dei sindaci, perché è un organo istituzionale in cui non è possibile derogare e lì ci sarà opportunità di confronto”. Il sindaco di Parma guarda anche oltre i confini regionali, per la cosiddetta “Area Vasta”, su cui, ribadisce, è necessario un dibattito interno al Movimento. “Bisogna cominciare a lavorare in quest’ottica e aprire una discussione all’interno del Movimento per decidere come agire sulle altre forme di rappresentanza di secondo livello, non possiamo arrivare impreparati”, ha chiarito il sindaco a margine dell’incontro organizzato per presentare il bilancio e il piano di investimenti comunali ai cittadini.
In apertura la giunta Cinque stelle è stata accolta da una protesta silenziosa da parte del Movimento Nuovi consumatori e dagli Amici di Beppe Grillo, il gruppo di attivisti che si è staccato dal meetup di Parma in Movimento proprio in contrapposizione all’amministrazione Pizzarotti. Il gruppo si è presentato con cartelli di denuncia, che sono rimasti appesi per tutta la durata dell’iniziativa. “Pizzarotti, inizia a fare il sindaco Cinque stelle” si leggeva sugli striscioni appesi dagli Amici di Beppe Grillo, mentre il Movimento Nuovi consumatori ha puntato il dito su autovelox, sicurezza, politica dei rifiuti e sul commercio. Tra i temi su cui Pizzarotti è stato messo sotto accusa, anche il rapporto ambivalente con la multiutility Iren, società partecipata dal Comune che gestisce l’inceneritore e la raccolta differenziata in città. Durante la serata il sindaco ha illustrato ai cittadini il bilancio e lo stato delle casse comunali, migliorato rispetto a due anni e mezzo fa, quando i Cinque stelle avevano ereditato un debito di oltre 800 milioni di euro: “Il Comune ha raggiunto un livello di solidità che ci rende sereni”, ha detto Pizzarotti, prima di lasciare la parola ai suoi assessori e di rispondere alle domande dei cittadini.
Aggiornato da Redazione Web il 19 settembre 2014 ore 17.48