A volte penso a Pier Luigi Bersani. E ci penso quasi (ho detto quasi) con nostalgia. E’ uno con cui una birra ce la prenderei. Probabilmente mi divertirei, sicuramente non mi annoierei. Ma c’è anche dell’altro. Ricordo, per esempio, come Bersani fu (giustamente) massacrato per l’abbraccio sin troppo affettuoso con Alfano. A molti elettori del Pd parve inaccettabile. Ora buona parte di quegli stessi elettori accetta che quegli abbracci, fisici e politici, siano alla luce del sole. Quotidiani. Manifesti. La Boschi che si avviluppa con Romani e Verdini. La Boschi che riscrive l’autoriciclaggio con Ghedini (non è una battuta). Renzi che riscrive la Costituzione con Berlusconi (non è uno scherzo). Napolitano che impone i gigli di campo Violante e Bruno. Eccetera eccetera eccetera.

E’ tutto platealmente inaccettabile e irricevibile, eppure nessuno – al di là dei soliti noti – pare opporsi. Evidentemente alla maggioranza degli elettori del Pd va bene così, e il loro grado massimo di indignazione è quello civatiano (magnitudo 0.10 della scala Richter). Mi chiedo, vi chiedo: davvero non vi arrabbiate mai? Davvero vi va bene tutto? Davvero siete in grado di ingoiare tutto questo? Parlo – ovviamente – non a chi è sempre stato berlusconiano, ma a chi fino all’altro giorno pareva inseguire l’idea di un Paese migliore. Davvero avete sopportato vent’anni di berlusconismo per poi fingere un orgasmo di fronte al primo “cazzaro” che passava?

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