Il first minister scozzese ha annunciato le sue dimissioni durante una conferenza stampa a Edimburgo e ha attaccato il collega inglese: "Oggi David Cameron si è rifiutato di impegnarsi per una seconda lettura a Westminster di una legge per maggiori poteri alla Scozia entro il 27 marzo 2015. Una promessa fatta da Gordon Brown nella campagna referendaria"
Il primo ministro scozzese Alex Salmond ha annunciato le sue dimissioni durante una conferenza stampa a Edimburgo. Nello stesso giorno in cui il 55% degli scozzesi ha detto “no” a una possibile indipendenza del Paese, il premier ha annunciato che si dimetterà dalla carica di first minister a novembre, quando lo Scottish National Party (Snp) sceglierà un nuovo leader. Salmond si è detto “orgoglioso” della campagna per il “sì” all’indipendenza che ha raccolto 1,6 milioni di voti e dell’affluenza alle urne che ha fatto segnare l’85%. “Ora abbiamo l’opportunità di chiedere a Westminster di mantenere la promessa fatta e di devolvere nuovi e significativi poteri alla Scozia, mettendo il Paese in una posizione molto forte“, ha sottolineato l’ex primo ministro.
Proprio rispetto alle promesse elettorali di Londra rispetto a una maggiore devoluzione dei poteri della Scozia, il premier dimissionario si è però lamentato che nel corso di una telefonata avuta oggi con David Cameron, il primo ministro inglese “si è rifiutato di impegnarsi per una seconda lettura a Westminster di una legge per maggiori poteri alla Scozia entro il 27 marzo 2015. Una promessa fatta da Gordon Brown nella campagna referendaria”. “Il premier ha detto che quel voto sarebbe senza senso – ha aggiunto Salmond – ma ho il sospetto che non riesca a garantire il sostegno del suo partito”. Tuttavia, ha proseguito, “i veri guardiani del progresso non sono i politici di Westminster o quelli di Holyrood (il Parlamento scozzese, ndr), ma l’energico attivismo di decine di migliaia di persone che si rifiuteranno di tornare nell’ombra della politica”.
Infine, Salmond ha annunciato che non ripresenterà la sua candidatura alla leadership dello Snp nel congresso in programma a Perth dal 13 al 15 novembre, e che “non ci sarà un nuovo referendum“. Il numero uno dell’indipendenza scozzese lascerà quindi l’incarico di first minister per consentire l’elezione del nuovo leader attraverso il processo parlamentare, ma “fino ad allora continuerò ad essere il primo ministro”, ha concluso Salmond. “Alex è un politico di enorme talento e passione – è il commento di Cameron, alle dimissioni del first minister scozzese – Anche se siamo in profondo disaccordo sul suo obiettivo di una Scozia separata, e su molte altre cose, io rispetto e ammiro il suo immenso contributo alla politica e alla vita pubblica”.