Il governo di Kiev e i separatisti filorussi sono d’accordo sulla creazione di una zona cuscinetto di 30 chilometri di profondità lungo la linea del fronte in Ucraina orientale. Il memorandum di pace è stato siglato alle prime ore di sabato 20 settembre, dopo sette ore di negoziati a Minsk, in Bielorussia. Ciascuna delle due parti si impegna a fare arretrare di 15 chilometri le armi pesanti, ha spiegato l’ex presidente ucraino Leonid Kuchma, che rappresenta il governo di Kiev. Citato dall’agenzia russa Interfax, Kuchma ha aggiunto che le parti sono arrivate a un accordo anche rispetto al ritiro di tutte le forze straniere dall’Ucraina. Infine è previsto un ampliamento lungo il confine russo-ucraino della missione degli osservatori dell’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. “I belligeranti hanno deciso di non usare armi pesanti nelle aree popolate e vietare il sorvolo di aerei e droni – ha dichiarato Kuchma – L’area resterà quindi sotto la supervisione dell’Osce”.
L’ambasciatore russo a Kiev, Mikhail Zurabov, ha spiegato che l’accordo entrerà in vigore entro 24 ore. I leader separatisti hanno intanto fatto sapere che la questione dello status dei territori sotto il loro controllo verrà discussa durante un prossimo round di negoziati. Rispetto ai territori di Lugansk e Donetsk, le regioni sotto il controllo dei filorussi, dopo la firma a sorpresa del “protocollo di cessate il fuoco” tra Kiev e i ribelli a Minsk il 5 settembre scorso, il presidente ucraino Poroshenko ha proposto di assicurare uno “status speciale” provvisorio alle regioni dell’est, dove si potranno svolgere elezioni locali a dicembre. Ma nonostante i piani di Poroshenko, “non è ancora stato possibile discutere dello stato di Lugansk e Donetsk”, ha specificato il rappresentate dei separatisti Igor Plotnitski. E Mikhail Zurabov, l’ambasciatore russo a Kiev, ha riferito che finora le parti hanno scambiato almeno 120 prigionieri.
Donetsk: fumo e fiamme in una fabbrica di esplosivi e munizioni
Nelle ore in cui si stavano rendendo noti i dettagli dell’ultimo incontro sulla questione Ucraina, una potente esplosione si è verificata in una fabbrica di esplosivi e munizioni a Donetsk, roccaforte dei separatisti filorussi nell’est ucraino. L’edificio è avvolto dalle fiamme e le detonazioni continuano, mentre una densa nube di fumo si è alzata in cielo. Al momento non risultano vittime. Fonti dei miliziani sostengono che la fabbrica è stata colpita da due missili, mentre alcuni residenti ipotizzano che a far esplodere i proiettili nel deposito sia stato il calore.