“L’Unione europea deve avere sempre più un ruolo politico nel processo di pace in Medio Oriente e non solo un ruolo di donatori”. Sono le parole del ministro degli Esteri, Federica Mogherini, impegnata a New York nell’incontro per il processo di pace in Medio Oriente. In questi giorni sono in programma riunioni sull’Iraq e la Libia, il Medio Oriente e la Somalia, sulla Siria ed i combattenti stranieri. Capi di Stato e ministri degli Esteri faranno il punto sulla coalizione internazionale voluta dagli Stati Uniti per “distruggere e degradare lo Stato islamico” alla quale, finora, hanno aderito oltre 40 Paesi.
Mogherini, eletta alto rappresentante per la politica estera della Ue, ha parlato delle priorità da adottare per la costruzione della pace: “Bisogna formare un governo di unità palestinese. Questa é la chiave perché i palestinesi possano tornare tornare a Gaza con tutte le fazioni, compresa Hamas“. E a proposito del possibile estendersi del raggio di azione dell’Isis la Mogherini ha aggiunto: “Sono molto preoccupata, più che preoccupata, per il Libano, ma non per i militari italiani di Unifil”.
E a proposito dell’Isis, l’ex premier britannico Tony Blair ha dichiarato: “La risposta all’Isis non è Assad. La risposta deve essere l’azione. Abbiamo bisogno della più forte coalizione possibile e questo non è il momento per cambiare linea”, ha aggiunto Blair sottolineando la necessità per la Siria di avere un governo sostenuto dal popolo.
La nomina di Federica Mogherini a Lady Pesc della Ue “è una buona notizia per l’Europa”: lo ha detto l’ex premier britannico, Tony Blair, congratulandosi al termine dell’incontro con la titolare della Farnesina.