Il cuneo fiscale a favore del governo potrebbe essere adottato già con la Legge di Stabilità. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, di ritorno da un G20 che è stato fonte di soddisfazione, in particolare per i progressi compiuti sul fronte dello scambio automatico di informazioni tributarie, “un esempio di riforma strutturale su scala internazionale”.
Parlando con alcuni quotidiani, il ministro ha smentito ritocchi all’Iva o alla tassa di successione e ha invece annunciato che il governo sta “considerando seriamente la possibilità di approfondire il taglio del cuneo fiscale e stiamo pensando di farlo dal lato delle imprese”, finanziandolo con la spending review. Un nuovo taglio alle tasse per favorire la crescita, dunque, in linea anche con quanto emerso al G20 di Cairns, dove particolare enfasi è stata posta sul riequilibrio della composizione e della qualità della spesa pubblica nonché dell’imposizione fiscale perché risultino più favorevoli alla crescita.
Ha sottolineato Padoan: “Dal G20 è emersa la consapevolezza che l’economia globale rischia di frenare” ed è quindi “importante che ogni Paese adotti una strategia per la crescita con un mix di strumenti specifico della situazione del Paese stesso. L’Italia ha identificato con chiarezza una propria strategia, mettendo in cima all’agenda le riforme strutturali indispensabili per migliorare la competitività, l’attrattività e il clima economico: regole più semplici sul lavoro, amministrazione pubblica più efficace, giustizia civile più celere”.
Il ministro ha poi aggiunto: “Abbiamo messo in cantiere le riforme istituzionali destinate a migliorare la governance del paese per i prossimi decenni”. Una delle riforme, ma a livello internazionale, che Padoan considera di grande importanza, è quella dello scambio automatico di informazioni tributarie. Il G20 ha infatti approvato il piano di attuazione dello standard globale per far funzionare il meccanismo il cui obiettivo è il contrasto all’evasione fiscale: in sostanza, i paesi del G20 cominceranno a scambiare informazioni tributarie in modo automatico tra loro e con Paesi terzi tra il 2017 e il 2018. Per Padoan “è un esempio di riforma strutturale su scala internazionale: nuove regole che cambiano i comportamenti e producono risultati tangibili”.